24/4/2015 – “Quel “lungomuro“, quella cortina impenetrabile, è la rappresentazione plastica di una illegalità predatoria sedimentata negli anni. È necessario ripristinare rapidamente una condizione di legalità”. A dirlo è Marco Possanzini, Coordinatore SEL Municipio X annunciando per domani alle 11 al Pontile il volantinaggio per chiedere l’abbattimento del lungomuro. “Per troppi anni il mare di Roma è stato vittima di una illegalità stratificata, tollerata, fatta di commistioni e di abusi, spesso giustificati da normative insufficienti, impugnate di continuo in modo strumentale al fine di spostare sempre in avanti l’obbiettivo. Così che stagione dopo stagione, il mare di Roma è stato fortificato, transennato, privatizzato. Questa condizione non è più accettabile. Aprire un varco non significa aver ripristinato una condizione di legalità, aprire un varco significa iniziare a ripristinare una condizione di legalità. Il mare di Roma, così come avviene in tutto il mondo, deve essere accessibile gratuitamente e liberamente, non devono esserci cancelli, catene, lucchetti o mura perimetrali. Abbattere totalmente il “lungomuro”, restituire il mare di Roma alla città, renderlo finalmente visibile e vivibile in tutta la sua magnifica bellezza senza tempo, renderlo veramente una risorsa per il turismo, questo è il nostro obbiettivo, per questo da anni ci battiamo per abbattere integralmente il “lungomuro”. Siamo convinti – prosegue Possanzini – che l’Amministrazione di Roma Capitale debba fare rapidamente tutte le verifiche necessarie e, nel caso di violazioni, revocare le concessioni a chi ha infranto le regole. Sinistra Ecologia e Libertà X Municipio è e sarà in prima linea nella battaglia per liberare il mare di Roma. Il 25 Aprile festeggiamo la liberazione, il 25 aprile rendiamo omaggio a tutte quelle donne e quegli uomini che si sono battuti sacrificando la loro vita per la libertà. Il 25 Aprile è una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica, In questa data tanto importante noi vogliamo ricordare che il mare di Roma è imprigionato da un anacronistico muro, una cicatrice sul volto di Roma, che non può più essere tollerato”.