Chiara resta in coma. A confermarlo sulla pagina “Io sto con Chiara” è lo stesso Maurizio Insidioso, padre della 20enne massacrata di botte nel febbraio di quest’anno. “Chiara oggi è stata trasferita al Santa Lucia in una unità di risveglio dopo 10 mesi. Ora tecnicamente Chiara è in uno stato vegetativo e di minima coscienza. Ciò significa che Chiara si non è più in coma, ma nello stesso è in una situazione di disabilità gravissima che nessuna può preventivare a che cosa la porterà. Potrebbe migliorare come nello stesso tempo avere peggioramenti. Vorrei ricordare che c’è differenza tra unità di risveglio e unita di riabilitazione”. A Il Messaggero il padre aveva spiegato come “Quando le parlo con voce dolce, come a una bambina piccola, e le porto un peluche, lei mi risponde con un sorriso. Ma non si è svegliata. E noi abbiamo il cuore rotto”.
A chiarire definitivamente le condizioni di Chiara è il prof. Delitala, direttore della UOC Neurochirurgia del San Camillo Forlanini dove la ragazza era ricoverata, in una nota precisa che “la paziente ha superato la fase di prognosi riservata per la vita; i progressi clinici degli ultimi mesi hanno consentito il passaggio alla fase della neuroriabilitazione presso l’Unità di Risveglio del S.Lucia; le attuali condizioni cliniche vengono definite come stato di minima coscienza. Si tratta di un livello sicuramente più favorevole rispetto allo stato di coma presente al ricovero, ma è necessario sottolineare che il percorso di neuroriabilitazione sarà necessariamente lungo ed incerto”.