15/11/2014 – “Ora basta!”. Scendono in piazza le periferie, contro “il degrado della città” e la giunta di Ignazio Marino, raffigurato come “Pinocchio”. Da Ostia a Ponte di Nona, da Tor Sapienza a Torpignattara passando per Settecamini e Tor Bella Monaca, sono 62 tra comitati e associazioni ad aver risposto all’appello del Coordinamento Azioni operative Ponte di Nona (CAOP). Una marcia iniziata da piazzale dell’Esquilino, storico rione multietnico della città, che si chiuderà a piazza Santi Apostoli, fra tricolori, inni d’Italia e striscioni delle varie associazioni. Tra i tanti cittadini arrivati da ogni parte della Capitale, buona la rappresentanza anche dal X Municipio dove tema caldo è quello della sicurezza idrogeologica, ci sono anche politici, come il consigliere comunale ex Ncd, e ora della Lega dei Popoli, Marco Pomarici, così come il collega di partito, al Municipio I, Luca Aubert. Ed ancora, tra gli altri i consiglieri comunali Giordano Tredicine (Pdl), vicepresidente dell’Assemblea capitolina, Davide Bordoni (Fi), i consiglieri regionali Luca Gramazio (Fi) e Fabrizio Santori, l’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma, l’ex sindaco Gianni Alemanno. “È importante portare le periferie qui nel cuore di Roma. Le proteste dei quartieri che rischiavano di rimanere isolate e chiuse nel rancore – ha detto Alemanno – sono qui per trovare uno sbocco politico, e si stanno facendo sentire”. Roma, prosegue, “protesta contro Marino, perché rischia di esplodere. Tor Sapienza è il primo esempio dell’incendio nelle periferie romane, ma ogni periferia ha i propri drammi, tra degrado e disagio acuito dai campi nomadi e dai rom”. Per Marco Pomarici, consigliere comunale della Lega dei Popoli, “è talmente chiaro ciò che sta accadendo. Partendo da Tor Sapienza ma coinvolgendo tutte le periferie romane e non solo, la situazione di disagio è sempre più vicina a un punto di non ritorno”. Nel mirino il primo cittadino: “Marino vattene“, “Marino clandestino”, “Marino dimettiti”, alcuni dei cartelli esposti, oltre a “Roma vuole rispetto, questo schifo non lo accetto”, “No ai roghi tossici, no alla prostituzione nelle strade”, “Vogliamo una città sicura e bella, vogliamo trasporti pubblici efficienti”. “Non era mai successo che i comitati uniti scendessero in piazza per protestare – sottolinea Franco Pirina, presidente del CAOP – e denunciare il degrado dei territori, tra mezzi pubblici carenti e microcriminalità, a cui si aggiungono i problemi dell’immigrazione continua”. In tutto questo “il sindaco Marino non sta facendo niente, non è all’altezza di gestire Roma e il suo disagio. Se mi convoca? Non ci vado, tanto ai vertici sulla sicurezza e l’accoglienza invita solo i rappresentanti dei nomadi, non dei cittadini”. Si parte dall’Esquilino, spiega Augusto Caratelli, leader del Comitato difesa Esquilino-Monti, “perché è una polveriera pronta a esplodere. È da 10 anni che lanciamo l’allarme, siamo veramente stufi che Marino in un anno e mezzo non ci convochi per parlare dei territori. Qui gli immigrati pregano per strada, è un’imposizione, vadano alla moschea a pregare!”. E ancora dalle periferie: “Basta!!! Torpignattara non è un ghetto. Uguali leggi, uguali doveri per tutti”, “Settecamini: difendiamo il nostro quartiere”, retto da Domenico Corsale, leader del Movimento di quartiere: “Marino? Parlava di riqualificazione ma in un anno e mezzo non si è visto, faccio fatica a sentirlo come sindaco”, afferma.