“I presìdi sanitari scolastici di Ostia sono stati sospesi dalla Asl RMD con motivazioni opinabili, sia quelle di carattere burocratico sia quelle di carattere economico. Sono stati sostituiti da un servizio per la somministrazione di farmaci in classe che funzionerebbe su prenotazione e che, a conti fatti, costa di più rispetto ai presìdi scolastici, fornendo un servizio inferiore.” Lo ha detto il consigliere regionale del Lazio, Riccardo Agostini (Pd), membro della commissione Sanità e Politiche sociali, durante l’assemblea cittadina organizzata sabato proprio sul tema dei presìdi sanitari scolastici da comitati di quartiere e associazioni. “I presìdi sanitari scolastici sono, o meglio erano, una realtà sperimentale, che ha incontrato nel corso degli anni la soddisfazione dei genitori e importanti risultati in termini di prevenzione e aiuto nell’inserimento per bambini affetti da patologie croniche, come asma, allergie croniche e diabete. Nati come progetto pilota nell’anno scolastico 2008/2009, ma già operanti sin dal 2007 in un solo istituto, sono stati regolamentati nel corso degli anni da un protocollo d’intesa tra il Municipio e la Asl in cinque istituti, fino a diventare realtà regolamentata e seguita dalla Asl RMD in 8 istituti (Traiano, Parini, Labriola, Mozart, Leonori elementari e medie, Via Mar Rosso e Tullia Zevi) fino alla fine dell’ultimo anno scolastico. Comprendo le motivazioni del Municipio X, che tra nulla e un servizio sostitutivo, ha giustamente preferito quest’ultimo. Un po’ meno comprensibile la scelta della Asl, che ha spiegato la chiusura dei presìdi prima con la mancanza di personale, poi con la mancanza di fondi, poi con la mancanza di una regolamentazione in materia affermando ora che il costo del servizio sostitutivo sarà probabilmente maggiore rispetto al costo dei presìdi sanitari scolastici. Il che vorrebbe dire che i presìdi sperimentali sono stati fuorilegge negli ultimi 7 anni scolastici”.
“Da tempo ho presentato una proposta di legge affinché vengano istituiti i Presidi Sanitari presso gli Istituti scolastici di tutta la Regione Lazio. La legge prevede – ha proseguito il consigliere del Partito democratico – tra le altre cose, l’assistenza a scuola da parte di personale qualificato in grado di riconoscere i sintomi e abilitato alla somministrazione dei relativi farmaci, evitando così la necessità della presenza dei genitori. L’impatto di queste patologie croniche sulla collettività è altissimo soprattutto perché colpiscono in genere pazienti in età precoce, che avranno bisogno di assistenza per un considerevole numero di anni. Il diritto alla salute e all’istruzione dei ragazzi affetti da malattie croniche, che necessitano di interventi di tipo sanitario durante l’orario scolastico, è un tema che riguarda anche l’eticità e l’appropriatezza degli interventi, sul quale la Regione ha il dovere di intervenire. Spero che la legge venga discussa presto dal Consiglio regionale”.