“Le abbaglianti inaugurazioni di treni locali, cui ci sottopone la giunta Zingaretti, ci ricordano l’amara considerazione del protagonista del film ‘La grande bellezza’, organizzatore di fastose serate, intrise di malcelata malinconia”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che ironizza: “Questi trenini mi piacciono perché non portano da nessuna parte, dice Jep Gambardella nella pluripremiata pellicola, alludendo alle giocose rappresentazioni umane di convogli, sopra la sua lussuosa terrazza vista Colosseo. La stessa cosa accade nella Regione Lazio”, continua Maritato. “Zingaretti si ammanta di gloria per un nuovo treno messo sugli sgangherati binari mentre i pendolari continuano nella quotidiana odissea: ritardi continui, stazioni abbandonate e insicure, le diligenze della Roma Lido, la continua richiesta di fondi e il prelievo dalle risorse per la sanità, che grida vendetta. Per non parlare del completamento dell’anello ferroviario di Roma Nord, per cui non vogliamo annunci ma certezze. E’ stato siglato un qualsiasi accordo in proposito? Sono finanziate le eventuali opere? Sono secoli che va avanti la pantomima. E la misteriosa stazione Farneto, aperta per i mondiali del ’90 e subito richiusa perché a un solo binario? Chi pagherà per tale sperpero? Non ci addentriamo poi nelle altre reti di trasporto: le strade gruviera, i porti abbandonati a se stessi, una politica aeroportuale priva di assoluta programmazione. E la Capitale sempre più impantanata nel traffico, tra un ridicolo provvedimento di Marino/Improta e lo sfascio totale del trasporto su gomma. Quei treni, caro presidente, non andranno mai da nessuna parte…”