Sono state ricoverate prima al G.B. Grassi di Ostia e poi allo Spallanzani di Roma le due donne che hanno fatto scattare l’allarme ebola a bordo di un aereo della Turkish Airlines diretto a Pisa. Il volo è stato fatto fermare all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino in un’area decentrata rispetto alle aerostazioni dopo che il pilota alla luce delle condizioni di salute delle due, madre e figlia di 4 anni, entrambe originarie del Bangladesh, aveva chiesto per motivi di sicurezza un atterraggio d’emergenza a Fiumicino in quanto scalo attrezzato per emergenze sanitarie. Durante il volo da Instanbul all’Italia infatti le due hanno accusato un malore che ha fatto temere il possibile contagio. Fermo in pista il volo è stato isolato e le quadre di emergenza hanno prelevato le passeggere con speciali ambulanze Usmaf (Uffici di sanità aerea e di frontiera), in dotazione allo scalo romano trasportandole ad Ostia e disponendo in via precauzionale nel frattempo la quarantena per gli altri passeggeri e per l’equipaggio. Una quarantena sciolta velocemente – ma con obbligo per tutti di compilare dei moduli con tutti i loro recapiti – quando la squadra composta da medici e personale dell’Usmaf, del personale della Sanità aerea e del Pronto soccorso dello scalo ha appurato che le due non avevano febbre ma solo vomito e che inoltre non erano mai state in contatto con zone dove è presente l’ebola. Come misura di sicurezza è stato però deciso il loro trasferimento da Ostia a Roma.