08/10/2025 – La comunità dei ‘focolarini’ della chiesa Santa Maria Stella Maris, guidata parrocchialmente dal don Carol Iakel, invita i cristiani alla preghiera per la pace. SABATO 11 Ottobre alle ore 17,15 appuntamento in viale dei Promontori 113. Sarà possibile, per chi impossibilitato, collegarsi via streaming con internet scannerizzando il codice QR nell’immagine sotto l’articolo.
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E’ bello che la preghiera s’innalzi dalla chiesa che ‘avvicina’ Maria al Mare; si, quel mare che bagna le coste di Ostia e di Gaza.
Stella Maris, come brevemente viene chiamata la chiesa su viale dei promontori, ha una lunga tradizione verso il dialogo e la pace; qui sono stati gettati semi di speranza con le comunità cristiane ortodosse, si è anche pregato in unità dei cristiani ed è sorta una Scuola della Pace della Comunità di sant’Egidio lidense che è impegnata con famiglie e bamini per il sostegno scolastico.
In queste settimane diverse chiese di Ostia, di ogni ordine e tradizione, si sono riunite per pregare. Raccoglimento, spesso silenzio, intimità, ascolto. Poi azione.
Il Cristiano prega per “fare la pace”; in qualche modo per fare la pace veramente occorre “diventarlo pace”.
La preghiera non è un atto di passività, né l’espressione sublimata di emozioni e sentimenti condita da pensiero magico. La preghiera è un atto di profonda ‘ribellione’, ‘rivoluzionario’. Ma una profondità talmente profonda, perché va allo Spirito, che i più non se ne accorgono.
Ribellione ai “Prìncipi di questo mondo” che vogliono determinare con la forza i destini di bambini, donne e uomini, ma piuttosto anche a chi utilizza un potere di coercizione (sul lavoro, nella società etc… diretto o subdolamente).
Rivoluzione “non violenta” non massificata né massificante perché, come ci ricorda la Sacra Scrittura, “dove si raduna il ‘carname’ lì si avvicinano ‘gli avvoltoi’ “, perché la preghiera collega Dio e Dio vuole una relazione personale anzitutto e poi sociale.
La preghiera del cristiano, verso Gesù Cristo Re dei Re, è la ricerca di una pace ‘disarmata e disarmante’.
“Disarmante”.
A essere disarmati con preghiera, sembrerà strano, siamo anzitutto noi stessi; si perché dentro di noi possono soffiare ‘spiriti’ armati di tutto pugno. Rabbia, dolore, urla, possono danneggiare, prima che chi o cosa è intorno, anzitutto noi stessi dandoci l’ “illusione della liberazione o il miraggio di una resistenza”.
Ma liberazione da cosa esattamente? E resistenza contro chi esattamente?
Si perché la battaglia dei cristiani non è contro tiranni, contro re, contro dittatori, contro presidenti, contro direttori, contro padroni (anzi verso di questi noi saremmo anche al ‘servizio’ per la loro liberazione spirituale): la battaglia dei cristiani è contro gli spiriti della violenza, dell’odio, del dolore fine a se stesso, del rancore.
Al contrario un’anima in pace, disarmata è disarmante di per sé.
Quindi la ribellione e la rivoluzione che puoi fare come seguace di Gesù Cristo è accogliere la Pace che Lui ti manda; questa non è passività, ascesi, o distacco, ma anzitutto, inizialmente preghiera. E poi dove e come lui ti manderà. Lui non manderà folle: Lui manderà Te.
E poi ‘carità’ verso colei colui che è nella tua “prossimità”.
Facendo così inizieremo a vedere i semi della pace crescere, non solo vicino a noi ma anche dove vediamo odio e distruzione. E riconosceremo come Dio sta lavorando per cambiare le cose ‘a Suo tempo’ poiché Egli ama non soltanto il perseguitato ma anche il persecutore.
Sdt















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