Dopo i ripetuti falsi allarme ebola provenienti da passeggeri in arrivo al Leonardo Da Vinci (l’ultimo solo ieri con madre e figlia ricoverate allo Spallanzani, qui) e i sempre maggiori casi che nel mondo vengono registrati di contagi e morti è importante conoscere meglio questa malattia, i suoi sintomi e quali misure adottare per ridurre al minimo il rischio di contagio in caso si sia costretti a viaggiare.
LA MALATTIA
L’incubazione della malattia può andare dai 2 ai 21 giorni. Il che significa che una persona contagiata può superare tutti i controlli di sicurezza e manifestare i sintomi solo dopo diversi giorni essere atterrato. Attualmente l’epidemia ha colpito maggiormente la Liberia, la Guinea e la Sierra Leone. La trasmissione avviene per contatto interumano diretto con organi, sangue e altri fluidi biologici (es saliva, urina, vomito) di soggetti infetti (vivi o morti) e indiretto con ambienti contaminati da tali fluidi. La trasmissione per via sessuale può verificarsi fino a 7 settimane dopo la guarigione a causa della prolungata permanenza del virus nello sperma. Attualmente l’ebola non può essere trasmessa per via aerea e questo riduce il rischio di contagio.
I SINTOMI
Febbre alta, emorragie, mal di testa, vomito, diarrea, dolori muscolari: sono i principali sintomi dell’ebola. L’ebola si contrae con il contatto diretto dei liquidi fuidi corporei. La diagnosi clinica è difficile nei primissimi giorni, a causa dell’aspecificità dei sintomi iniziali. Può essere facilitata dal contesto in cui si verifica il caso (area geografica di insorgenza o di contagio) e dal carattere epidemico della malattia. Anche in caso di semplice sospetto, è opportuno l’isolamento del paziente e la notifica alle autorità sanitarie.
PREVENZIONE
Poco che regole da ricordare soprattutto per chi si trova a viaggiare in zone dove sono stati registrati casi conclamati o anche solo sospetti:
- Segui le regole basilari di igiene: lavare le mani con frequenza, dato che il virus è facilmente eliminabile tramite l’azione del sapone, della candeggina e della luce solare (sopravvive poco tempo infatti nelle superfici esposte al sole).
- Evita di restare a contatto con persone sospettate di contagio o che abbiano avuto conferma della malattia. Una regola che va applicata anche ai cadaveri, prima e dopo le cerimonie funebri.
- Non toccare nessun materiale o oggetto che sia stato utilizzato nel trattamento di persone infette.
- Non entrare in contatto con animali selvaggi, vivi o morti (scimmie, pipistrelli, antilopi e altri) e non mangiare la loro carne.
- Cuoci bene gli alimenti di origine animale (carne e latte) prima di consumarli. Il raffreddamento o il congelamento non rendono il virus inattivo.
- Contatta immediatamente un medico se si dovessero manifestare alcuni dei sintomi.
- Durante il viaggio (aereo o marittimo) informa subito l’equipaggio se avverti malessere diffuso.



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