23/11/2020 – Si va verso lo sciopero del personale docente delle scuole dell’infanzia di Pomezia. La decisione è stata presa dai sindacati dopo l’assenza di risposte del Comune alla proclamazione dello stato di agitazione e la richiesta del tentativo di conciliazione al Prefetto di Roma. Al centro della vicenda il rispetto delle normative anti Covid – 19 nelle scuole dell’infanzia e il diritto all’inclusione per i bambini diversamente abili.
“La situazione – spiegano Giancarlo Cosentino Segretario Generale della CISL Funzione Pubblica Roma Capitale e Rieti e di Michele Marocco Responsabile del Dipartimento Funzioni Locali – ci ha obbligato ad indire una nuova assemblea del personale insegnante delle scuole dell’infanzia di Pomezia per il prossimo giovedì 26 novembre dalle ore 8 alle ore 11 per decidere con le insegnanti la data per la proclamazione di uno sciopero per l’intera giornata, nel caso il Comune di Pomezia ed il Prefetto non convocassero alcuna riunione.
Intanto è stato inviato il 20 novembre 2020 un sollecito al Prefetto di Roma ed al Comune
di Pomezia, anche a seguito di un post su Facebook pubblicato dal MoVimento 5 Stelle –
Pomezia, nel quale sono state riportate notizie circa quanto sarebbe emerso in una commissione consiliare proprio sulla scuola dell’infanzia, che se confermate, andrebbero, a nostro giudizio, totalmente in contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente nella quale si ribadisce che l’insegnante per le attività di sostegno non può essere utilizzato per svolgere altro tipo di funzioni in quanto tale diverso utilizzo riduce anche in minima parte l’efficacia del progetto di inclusione nella classe del bambino disabile. Per tale motivo abbiamo inviato la nota anche all’Osservatorio permanente per l’inclusione presso il Ministero dell’Istruzione ed all’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché tali importanti organi possano intervenire sulle questioni da noi sollevate per la tutela dei bambini disabili”.
“La nostra rivendicazione – spiega Raffaele Paciocca, Cisl Fp – si concentra su due momenti: il primo, vocato al rigoroso rispetto di tutte le misure per il contenimento dei rischi del contagio, anche perché non esistono esimenti, neppure di ordine economico, in quanto la salvaguardia della salute è un bene inalienabile e non negoziabile; il secondo, diretto al rispetto del diritto alla inclusione dei bambini disabili, attuato con l’insegnante di sostegno che non deve essere assolutamente distolta dal suo importante lavoro. L’impiego sistematico, per fronteggiare evenienze programmabili, diviene un depauperamento al percorso di integrazione di questi piccoli utenti. Facciamo appello alle famiglie dei bambini, per affiancare la coraggiosa battaglia delle insegnanti. A loro – conclude – vanno le nostre scuse per i disagi che la vertenza sindacale cagionerà, rimanendo sempre a disposizione per spiegarne le ragioni a tutela dei loro bambini”.