01/10/2025 – Una vita dedicata al teatro. Una passione e un talento non comuni e tanti sacrifici. Antonia di Francesco è un punto di riferimento nel panorama culturale e non soltanto del Municipio X.
Oltre venti anni fa ha aperto il teatro Pegaso-Sala Troisi, una vera e propria palestra dove si impara a recitare, dove si assiste a spettacoli inediti e noti. Dove gli spettatori più piccoli trovano un cartellone interamente dedicato a loro.
Alla vigilia della riapertura della sala di via Cardinal Ginnasi facciamo il punto sulla nuova stagione che aprirà il 2 ottobre.
Scorrendo il cartellone abbiamo notato che le rappresentazioni si fermano all’inizio di febbraio…
Abbiamo fatto una scelta ben precisa. Quella di dividere la stagione in due tranche ma stiamo già lavorando alla seconda parte fino al mese di maggio. Come di consueto daremo spazio a compagnie giovani, a nuove idee. Saremo in scena con due produzioni della nostra compagnia di base e ci sarà spazio per gialli interattivi.
Il filo conduttore sarà ancora la commedia.
Sì, ma non solo. Negli anni abbiamo avuto modo di tastare il polso del nostro pubblico, devo dire spettatori affezionati ma anche tanti nuovi entusiasti che ci seguono. Il Pegaso ha un suo pubblico che gradisce la commedia perché dà modo di distrarsi e di partecipare attivamente alle dinamiche di palcoscenico. Personalmente sono convinta che il teatro è invito alla leggerezza ma sempre emozionando. Lo spettatore deve poter portare con sé riflessioni. Il teatro è realtà. È catarsi. È immergersi in uno spazio che consente di riflettersi spesso come in uno specchio.
Il teatro oggi. Qualche considerazione.
Ogni teatro porta avanti un suo progetto, un suo percorso. Ci sono poi realtà consolidate come l’Argentina o il Teatro di Roma o ancora come il Vascello. Certo il teatro è cambiato, sta cambiando ancora ma resta il fatto che la vera evasione è compito della TV. La differenza sta nei protagonisti e sulle tavole del palcoscenico deve esserci chi è nato a teatro.
Quali spettacoli vuole segnalare in particolare?
Sono tutti degni di nota. Come ho detto prima cerchiamo di dare spazio ai giovani e questo, oltre alla passione, è un argomento che mi spinge a proseguire il mio cammino. Penso che se avessi avuto le opportunità che ci sono adesso forse avrei avuto meno difficoltà. Porteremo in scenaanche autori classici come ad esempio Shakespeare con Romeo e Giulietta. Ed io interpreterò il personaggio della nutrice. Questo spettacolo lo avevamo preparato nell’anno della pandemia. Ovviamente sospeso lo riprendiamo in questa stagione.
Da anni lei si divide tra la sua creatura, il Pegaso appunto, è le rappresentazioni in altri teatri, le tournée con altre compagnie.
Nel corso degli anni abbiamo formato un ottimo gruppo di lavoro qui ad Ostia. Si può fare. È possibile conciliare entrambe le cose anche certo, con un po’ di fatica ma con l’entusiasmo e la passione è tutto più semplice.
La scuola di teatro del Pegaso è un modello ormai consolidato. E poi c’è il cartellone per i bambini.
Sono due pilastri del Pegaso. E devo ringraziare i miei collaboratori: registi, attori e il personale che mi affianca ormai da anni.