26/9/2025 – Tutti d’accordo. La Casa della Cultura di Ostia deve diventare il polo culturale del Municipio X.
Ed è questo l’argomento della seduta straordinaria del Consiglio di ieri che aveva appunto per tema l’apertura dell’edificio di via Grimaldi Casta.
Numerosi gli interventi in Aula e alla fine approvazione in toto del documento.
Ma per la serie non si può mai stare tranquilli se dall’Amministrazione lidense sembra tutto a posto, dal Campidoglio ecco che qualche dubbio viene sollevato.
Ed è la consigliera capitolina Mariacristina Masi (FDI) a chiedere “Chiarezza sui fondi e tempi certi per la realizzazione”.
Quella dei fondi per il recupero della struttura sembra proprio essere al centro del dibattito. Qualche tempo fa il Municipio informava che a disposizione c’era addirittura un milione di euro (questa somma però dovrebbe comprendere oltre al recupero della Casa della Cultura anche quello di altri edifici).
“Abbiamo appreso, nel corso del Consiglio Straordinario del X Municipio dedicato alla Casa della Cultura – dichiara la Masi – che Roma Capitale avrebbe deciso di riqualificare l’ex Mercato San Fiorenzo interamente con propri fondi. A questo punto riteniamo necessaria la massima chiarezza.
Innanzitutto va smentito che la Regione Lazio abbia stralciato il progetto dai fondi delle strategie per Ostia: la Casa della Cultura, infatti, era inserita nella seconda tranche dei finanziamenti previsti all’interno delle strategie territoriali. Chiediamo – affermano Mariacristina Masi ed il collega Stefano Erbaggi – quindi di sapere se corrisponde al vero che Roma Capitale abbia scelto di destinare direttamente risorse proprie al progetto e alla sua realizzazione. Questo consentirebbe di valutare l’utilizzo di ulteriori fondi su altri interventi prioritari, evitando così ulteriori ritardi. La confusione di questi giorni non giova né alla città né ai cittadini, che hanno diritto ad avere informazioni corrette e tempi certi. La Casa della Cultura, pensata come un polo pubblico di alto livello e aperto alle realtà territoriali, è un progetto condiviso e sentito da tutti. Proprio per questo chiediamo un impegno concreto e trasparente, affinché non vada sprecata un’occasione importante per il nostro territorio”.
E sì, più trasparenza servirebbe eccome anche perché da più parti si vocifera che l’inizio degli interventi sarebbe imminente (inizio del 2026?).
Sull’ordine del giorno approvato è intervenuta anche la consigliera PD Margherita Welyam: “La gestione della struttura dovrà essere pubblica, trasparente e regolamentata, con servizi gratuiti o a costi calmierati, affinché sia accessibile a tutta la cittadinanza. All’interno della Casa della Cultura troveranno spazio attività culturali, artistiche e sociali di vario genere. Particolare attenzione sarà riservata al coinvolgimento delle realtà associative locali e soprattutto dei giovani, che dovranno essere protagonisti attivi della vita culturale e della programmazione. La Casa della Cultura – afferma Welyam assieme ai colleghi Marco Possanzini, Mirella Arcamone e Valerio Facchinelli – dovrà inoltre favorire percorsi di formazione e inserimento lavorativo delle giovani generazioni, contribuendo così alla crescita sociale ed economica del territorio”.













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