Dell’esistenza di Villa Fralana si parlava già negli anni ’80. Per decenni è rimasta una presenza invisibile, una sorta di archeologia fantasma nel verde pubblico del quartiere Axa Malafede. I recenti lavori di restauro hanno rivelato una ricchezza di ambienti e di storia insospettata: una vera e propria azienda agricola dell’antica Roma, attiva fra il II e il III secolo d. C., specializzata nella produzione di vino e olio.
Un parco pubblico circondato dalle palazzine con al centro un piccolo tesoro archeologico. Sono gli scavi di Villa Fralana ad Acilia, riemersi già negli anni ‘80 nel corso di interventi che l’avevano esplorata solo superficialmente, per sottrarla agli scavi clandestini.
Nella scorsa primavera si sono concretizzate le condizioni perché la Soprintendenza Speciale di Roma attivasse un intervento, durato diversi mesi, di recupero dell’area archeologica.
Mesi di impegno, coordinati dall’archeologa responsabile del X Municipio Barbara Rossi, che sono stati contrassegnati da continue interazioni con i cittadini, resi parte integrante del processo dei lavori, che hanno avuto modo di vedere uno degli elementi più rappresentativi della loro storia tornare alla luce.
L’attività di restauro d’urgenza ha permesso di salvaguardare le pavimentazioni musive messe a dura prova da anni esposizione agli agenti atmosferici, mentre lo scavo archeologico consentito di scoprire un’area più ampia e articolata di quella finora conosciuta e documentata.
Ad oggi è possibile vedere più di 700 metri quadri dell’antica villa: quattro ambienti con pavimenti a mosaico risalenti al II e III secolo d.C. a motivi geometrici in bianco e nero dovevano appartenere alla pars urbana dell’edificio. Accanto agli ambienti ad uso abitativo si sviluppava la pars fructuaria utilizzata per produrre vino e olio come testimonia un grande torcular incassato nel pavimento. Poco distante sono stati rinvenuti piccoli ambienti – forse magazzini – sviluppato intorno a quella che doveva essere una cisterna.
I mesi di attività scientifica hanno permesso di conoscere meglio le fasi di utilizzo della Villa di Fralana, modificata e trasformata nel corso del tempo: da piccola “fattoria” in blocchi di tufo, databile probabilmente al IV secolo a.C., essa dovette raggiungere la sua massima espansione nella prima e media età imperiale.
FONTE: https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/eventi/archeologia-pubblica-partecipata-condivisa-open-day-degli-scavi-di-villa-fralana_207/