L’amore è gratuito. Ce lo insegna la vita quando sboccia dal grembo di una madre, protetta da un padre, e riceve da lì in poi una dedizione che nasce dal cuore, dalle viscere dell’anima. Anche Dio è amore perché fa germogliare le creature spontaneamente e sorgere il sole su tutti, buoni e cattivi. La gratuità, in questo senso, è uno dei più importanti segni di riconoscimento nella carta d’identità di Dio.
A Ostia cresce un giardino accudito maternamente dalla signora Nené; intorno alla chiesetta del Borghetto dei Ppescatori la veste di colore e bellezza. La cappellina caratteristica di Ostia è un segno della gratuità cristiana: l’accudiscono alcune donne, le sono vicine come quelle che seguivano sempre Gesù. Alcune di loro possiamo nominarle, la signora Maria che ne amministra la logistica, Adele sempre presente e punto di riferimento di tutti, la signora Ana Cristina che ne curò con maestria artistica la statua di san Nicola, la signora Teresa, Carla Carmela che sono tra le le colonne del coro Ruah (https://www.coraleruah.it/#chi-siamo) e appuntò Nené che la profuma di fiori tutti intorno come una corona.
“Mio nonno era un botanico – ci racconta sorridendo nei ricordi – e mio padre un architetto geometra di giardini. Sono una figlia d’arte”. Scoppia in una risata: “Ma in realtà l’ho fatto per Gesù. Diciamo che è stato proprio Lui a chiedermi di farlo”. Si fa seria piano piano.
Qui allora non c’è solo un incontro con il Padre celeste – pensiamo – e come spesso accade il Padre ci riconduce anche ai nostri padri. I ricordi si fanno memorie e queste ripercorrono il senso profondo di una vita dedicata per molti versi alla bellezza come dono. Nella voce, nell’arte Nené loda il Signore e quasi dobbiamo pregarla di farci questa testimonianza.
Ma in un periodo storico nel quale tanti sono stati gli sforzi di molti, di vite, di lavori, di attività interrotte poi improvvisamente, a farci sentire il non senso che sentiamo il bisogno di fare della chiesetta dei pescatori e del giardino di San Nicola una lode alla Speranza e l’insegnamento di Nené un monito per tutto il Territorio: che “ci vuole tanta fatica e mi è costato anche molto. E anche perché il terreno è molto sabbioso infestato di formiche! Ho fatto letteralmente a botte con loro!” – si corruga la fronte divertita – “ma l’amore cresce anche quando non lo vedi e soprattutto la gente mi ringrazia e mi dice che è bello!! Pensi: – si illumina in visto – i ragazzi in bicicletta passando mi strillano brava signora è Bellissimo! Sono contenta!”.
Gratuità e bellezza ci portano un altro tipo di paga: la gioia.
E così conclude Nenè invitando tutti, passando per Via delle Quinqueremi a fermarsi per una preghierina alla chiesetta del borghetto dei pescatori e lodare in maniera semplice la gratuità e la bellezza di Dio anche nel giardino di San Nicola. E ci ricorda salutandoci e proiettandosi proiettandoci verso un futuro luminoso:
“Non è finito c’è ancora tanto da fare ma piano piano ce la farò”
Lasciamoci contagiare dal sorriso sbarazzino di Nené e dalla speranza di una bellezza che arriva gratuita con pazienza e perseveranza.
Associazione La Ciurma – Sdt