25/8/2016 – Una storia senza fine. È quella della “puzza” che periodicamente avvolge Ostia ponente. La colpa? I miasmi provenienti dal depuratore di via Tancredi Chiaraluce che ormai da anni di tanto in tanto “allietano” la vita dei residenti dell’area costringendoli, quando arriva d’estate, a vivere con le finestre serrate per impedire che gli odori si infiltrino nelle abitazioni. Nei giorni scorsi puntuali i miasmi hanno rifatto la loro comparsa. “Dopo numerose segnalazioni provenienti dai residenti di via delle Azzorre e delle vie limitrofi, – spiega Andrea Rapisarda del movimento Ares – abbiamo appurato che la zona nelle ore diurne è invasa da odori insopportabili provenienti dalla struttura Acea. I cittadini non possono affacciarsi al balcone dopo le 21, che puntualmente vengono colpiti da olezzi micidiali: un qualcosa d’inammissibile, se pensiamo come non si può stare in casa con le finestre chiuse durante questo periodo estivo o essere costretti, per questo fatto, a comprare condizionatori d’aria. In passato molte associazioni e realtà civiche si sono battute su questo disagio, senza però ottenere risultati risolutivi – l’ultima denuncia risale al 2009- . Come Ares denunciamo l’imbarazzante situazione che vivono i cittadini locali da anni e chiediamo ad Acea se l’attuale struttura lavori nella norma: dubitiamo che simili disagi, anche se vanno ripresentandosi anche in altri depuratori romani come quello di Tor di Valle, possano considerarsi una normalità laddove sorgono depuratori. La multiservizi e l’Amministrazione capitolina – conclude Rapisarda – dovranno rispondere di questa problematica, che si presenta in una zona dove le norme igieniche spesso hanno vacillato: vogliamo ricordare l’invasione di topi che si ebbe un anno fa tra via Tancredi Chiaraluce e via dell’Appagliatore, che portò nello sconforto numerosi residenti”.
Luglio 2019 – Ancora irrisolto il problema della puzza acre che viene dal depuratore. Il disagio è dover respirare aria malsana della quale nessuno ci avverte quanto sia tossica, e per questo mi chiedo se ci possono essere delle vie giuridiche per riportare i diritti alla salute del cittadino nella giusta interpretazione del diritto.