18/8/2016 – Da polmone verde del litorale romano a discarica a cielo aperto. È la pineta di Castelfusano che ormai da tempo vive una condizione di estremo degrado. Lasciata in balia degli incivili notte dopo notte avvengono scarichi illegali di rifiuti di ogni genere. Basta percorrere via del Lido di Castelporziano per rendersi contro dello stato in cui si trova. Se fino a qualche tempo fa la spazzatura era abbandonata semi nascosta tra la macchia mediterranea adesso viene fatto senza timore. E che quella sorta di pudore, forse di vergogna, per un gesto così incivile, sia ormai sparito è sotto gli occhi di tutti. Basta svoltare dalla rotonda della via Litoranea per la pineta per trovarsi davanti ad una successione di rifiuti di ogni genere. Dai sacchetti dei calcinacci, provenienti da qualche lavoro di ristrutturazione non proprio in regola, abbandonati ormai da mesi e nelle scorse settimane posti sotto sequestro dalla polizia locale del X gruppo che li ha delimitati con i tradizionali nastri gialli a loro volta semi rimossi dagli abbandoni effettuati negli ultimi giorni, ai sacchi neri della spazzatura ben allineati nelle piazzole che costeggiano l’area allenamento del maneggio ai materassi abbandonati sia davanti ad una delle piazzole da campeggio utilizzate dalle prostitute come luoghi per attirare clienti sia anche lungo via Cristoforo Colombo. Ma lo scenario simile è possibile trovarlo anche transitando per via della Villa di Plinio dove nuovi scarichi, grazie anche al buio che la notte avvolge tutta l’area fanno brutta scena di sé. In passato sono numerose le discariche scoperte dalle forze dell’ordine e dai cittadini che ogni giorno frequentano il polmone verde. Un vero e proprio mare di immondizia quello che venne scoperto dalla polizia del Commissariato Lido nella pineta di Procoio alla fine di viale dei Promontori. Nascosta nel cuore dell’area verde aveva subito l’assalto di chi ha fatto della pineta la sua casa e preferisce piuttosto che gettare la propria spazzatura nei cassonetti, abbandonarla dove può più nuocere e creare danni all’ambiente.