17/07/2024 – «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo (Gesù Cristo) che sta alla destra di Dio» Chi scrive vuole ricordare, prima di raccontare le ultime vicissitudini riguardanti la memoria del piccolo Simeone, quelle parole proferite dal primo martire cristiano, Stefano, al momento che, parzialmente sepolto, veniva ucciso a sassate per la sua fede d’Amore in Gesù Cristo che vince la morte e l’odio.
Si perché, per i cristiani, la vittoria avviene aldilà dell’apparente sconfitta, perché se ne accorgono a prescindere dal male delle persone e vanno avanti, perché vedono avanti. Perché vedono i cieli ‘aperti’. Questo trasforma la rabbia e il dolore in speranza e perdono.
L’ultimo fatto: sono sparite le foto del piccolo Simeone Nardacci affisse all’interno di alcuni uffici pubblici del municipio e della scuola. Erano state collocate negli anni successivi alla posa del memoriale ‘sentieri di speranza’ che ricorda il ‘piccolo figlio di Ostia’ tragicamente scomparso nella pineta di Procoio Aldobrandini, ucciso ‘dai pedofili’ nella notte tra il 19 e il 20 Luglio del ‘lontano’ 1998.
L’appuntamento di quest’anno, come ormai da una quindicina di anni, presso Via Capo delle Colonne, traversa di Viale dei Promontori (Ostia Lido) ore 19.30, sarà anche per riparare con la preghiera a questi ‘strani’ atti. E da lì si vedono bene ‘i cieli aperti su Ostia’ e anche su Roma. Provare per credere. Verranno ricordati in quell’occasione, come tutti gli anni, gli altri giovanissimi ‘crocifissi’ sul territorio ostiense.
Come ‘strano’, se non profondamente imbarazzante, constatare il seguito che si è fatto al pronunciamento in merito al ricordo del piccolo dei nostri politici e delle nostre istituzioni come si evince dal video del consiglio municipale che riportiamo IN FONDO; in esso sono cristallizzate tutte le parole dei nostri onorevoli rappresentanti, le lacrime, le promesse e i progetti. Si, quei politici scandalizzati dal commissariamento e da quel loro collega, poi indagato e condannato, che disse: “di Simeone ci si deve dimenticare, perché Ostia deve essere la Roma della movida, del divertimento, del relax, della bellezza, degli investimenti, del waterfront della capitale…” E dopo le lacrime di quei politici testimoniate dall’articolo? E ad oggi?
Nulla.
E allora la domanda viene spontanea: chi ha paura ancora di Simeone?
Ora, chi scrive non vuole gettare la croce su politici e istituzioni; perché è anche probabile che uno ‘spirito di dimenticanza e di oblio’ abbia influito; l’appello però è a uno Spirito di memoria e di giustizia, che presto venga a ‘riparare’.
Simeone, ‘bambino crocifisso’, come lo definì mons. Paolo Lojudice, ai tempi vescovo di Ostia e Roma Sud, oggi cardinale arcivescovo di Siena e papabile. Lo fece proprio al memoriale di Simeone (IN BASSO l’articolo con il video della sua preghiera in quel luogo). In quegli anni sacerdoti, pastori, si sono avvicendati per guidare la preghiera nella pineta al memoriale. In effetti l’impegno dei cristiani verso i giovani e le famiglie è aumento; forse lo dobbiamo anche a quelle preghiere che oggi esiste una missione per i giovani, l’evangelizzazione in unità di strada, uno sguardo delle chiese verso quei ragazzi sulla strada, tornei, laboratori, che si cerca di fare rete aldilà delle canoniche, delle comunità strutturate.
E non può essere un caso che proprio “nei giorni di Simeone” su Ostia e sul Litorale Romano sia nel pieno dell’attività la missione verso i giovani, sia per quelli cattolici, sia per le chiese evangeliche.
Si perché, in verità Simeone è stato ammazzato dalla solitudine, dall’emarginazione di una società che non ha considerato abbastanza le famiglie, i figli, aldilà dei loro ‘recinti’ sociali organizzati; è emblematico che il suo corpo, nel tentativo di essere sepolto, venne ritrovato a 50 metri dal commissariato e dalla chiesa ‘Stella Maris’ e a poche centinaia di metri dalla sua Scuola Capo d’Armi.
A onor di cronaca va ricordato che nei tempi più prossimi alla morte del piccolo un importante finanziamento venne dato dalla legge 285 per i progetti sociali che coinvolsero diverse realtà, in diverse azioni; tuttavia finiti i budget cosa è rimasto? Di nuovo l’oblio, dimenticanza utile forse? Tuttavia ci edifica sapere che Dio, come l’Amore, opera oltre i budget e i finanziamenti pubblici.
Ma evidentemente quella del 19 Luglio è una data non così lontana, se si pensa che ancora c’è chi da un lato combatte affinché verso il piccolo sia dato l’onore di essere ricordato anche con l’intitolazione di uno spazio pubblico (sono più di 10 anni che si attende il rondò “Simeone Nardacci figlio di Ostia vittima della violenza”) sia chi invece evidentemente ancora ‘teme qualcosa’ e cerca di occultare Simeone.
Chi ha ancora paura di Simeone?
Certamente chi ha occultato le immagini di Simeone non è detto che l’abbia fatto consapevole pienamente; è più probabile che uno ‘spirito’ contrario alla memoria, alla custodia, all’amore, abbia influito in questo e quindi confidiamo che il danno venga riparato. Ma a questa speranza c’è tuttavia la certezza che uno Spirito nuovo stia operando su questo Territorio, come in altri, affinché un’Amore più grande venga presso le famiglie e i giovani perché la via crucis dei bambini crocifissi divenga un sentiero stabile di speranza e ad Ostia e da Ostia tutti possano vedere i Cieli aperti di Dio Padre.
IL VIDEO DEL CONSIGLIO MUNICIPIO X DI ROMA CHE DA IL VIA AI PROGETTI PER ‘SIMEONE’ (era il 2018)
https://www.lamiaostia.com/news/index.asp?TOPIC_ID=742
IL VIDEO DELLE PAROLE DELL’ATTUALE CARDINALE SUA EMINENZA MONS. PAOLO LOJUDICE, ARCIVESCOVO DI SIENA (minuto 3.00)
https://www.lamiaostia.com/news/index.asp?TOPIC_ID=729
Sdt