29/3/2024 – “Il demonio non si presenta con la faccia rossa e le sue corna, lui viene da
noi travestito da tutto quello che abbiamo sempre desiderato”. Una casa infestata dalla presenza del male, una famiglia normale sconvolta dal dolore, un amico prete che riesce a esorcizzare lo spirito maligno. Tutto sembra risolto per il meglio, il bene trionfa.
E se invece non fosse così? Se il diavolo fosse rimasto ancora in quella casa?
Il primo horror teatrale della Compagnia FTM (Fuori Tempo Massimo), L’Ego del Diavolo, sarà in scena al Teatro Dafne di Ostia venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 aprile, per la regia di Dalila Manzo.
Sul palco Massimo Izzo, autore dello spettacolo, insieme a Irene De Gaetano, Antonio M. Monaco, Eleonora Morese. Una storia in cui il soprannaturale è protagonista indiscusso, con effetti speciali, colpi di scena, jumpscare e tanta adrenalina. Una nuova elettrizzante sfida per la compagnia romana, che da quest’anno ha in cogestione il Teatro Dafne e si sta facendo apprezzare per le sue
proposte innovative e di qualità.
“Nutro una vera e propria passione per il genere horror fin da quando ero piccola – racconta la regista Dalila Manzo – alimentata anche dal fatto che la mamma mi spegneva la tv e io guardavo i film di nascosto. Mi piaceva provare quella suspense, quello spavento, emozioni forti che da regista cerco di trasmettere al pubblico. Sembra un paradosso, perché sono un’attrice comica – tutto un altro genere davvero – ma nella regia trovo più stimolante lavorare con il brivido e la paura. E poi con l’horror proseguiamo nella direzione tracciata con il thriller, genere di punta della nostra Compagnia, che realizziamo ormai da 14 anni”.
“Tutto è nato da un sogno di un nostro amico che mi ha chiamato per raccontarmelo – aggiunge l’autore del testo Massimo Izzo, che è anche marito della regista e direttore artistico della Compagnia -. È così che abbiamo avuto l’idea di farne uno spettacolo: io ho scritto il testo e Dalila lo ha messo in scena: siamo una coppia affiatata nella vita e nel lavoro. D’altra parte l’horror è anche una passione di famiglia, mio padre era amante di Dylan Dog e scriveva fumetti per la rivista Splatter, ed è per questo che amo moltissimo questo tipo di storie”.
Non resta, quindi, che andare a vedere lo spettacolo!