11/02/2024 – Per i cristiani la gioia non è una sola, sono due: c’è sempre una gioia reattiva, ma c’è soprattutto una gioia ‘sorgiva’.
Il vicario di Papa Francesco per Roma, Angelo Cardinale De Donatis, ha lanciato da Nuova Ostia un messaggio importante; è una riflessione al vangelo che non dura l’arco di una domenica, di Dicembre in questo caso, ma il Signore può illuminare anche e oltre il tempo di un’omelia o un sermone o una predicazione e raggiungere chi desidera, forse anche chi sta leggendo ora. Chi può negarglieLo?
Considerando che la partecipazione fisica del Cardinale vicario di Roma su uno specifico Territorio, per ovvie ragioni non è proprio quotidiana, certamente le sue parole spaziano in un lungo arco di tempo insieme a ciò che lo Spirito suggerisce lui.
Le luci di questa Gioia non sono materiali, non è una festa dove mettiamo luminarie ovunque, ma è una Luce che è dentro di noi se sappiamo riconoscerLa.
E’ interessante come ‘don’ Angelo, come a lui piace chiamarsi in mezzo alla gente della periferia della periferia di Roma, faccia questo riferimento alla mancanza di luce, alla luce artificiale e ad una luce Vera proprio nel periodo in cui sul quartiere i lampioni siano poco illuminati, se non spenti e anche altre zone totalmente al buio per problemi tecnici.
Ma la riflessione del Cardinale va in profondità, sulla luce che noi possiamo fare: come attingere allora questa Luce? Lo facciamo dalla Parola del Vangelo e della Bibbia, dalla preghiera, sai sacramenti.
E’ il Signore la Vita, lui è sorgente: tocchiamo questa Sua luce la riceviamo e siamo testimoni portandola nel nostro tempo.
Una persona se è nella Luce lo si vede dal volto perché è luminoso. “Signore fammi capire per chi sono Luce in questo momento”, per chi il mio volto con il Tuo risplende. Dammi questa Luce e dammi la forza per portarLa.
[si ringrazia per le immagini, i video e il montaggio Carla dell’Aversana del gruppo Messaggio nella Bottiglia – comunicazione e interparrocchialità commissione cultura diocesi di Roma e Ostia]
Sdt