21/3/203 – Continua l’impegno della Fondazione Roma Litorale per la promozione dello sport rivolto a persone con fragilità. Con la FIV è stata siglata una prima partnership per l’avviamento alla vela. Qualche giorno fa le prime prove teoriche e pratiche che hanno coinvolto 8 ragazzi seguiti dalla Fondazione Roma Litorale, ente che sul litorale romano si occupa di oltre 450 bambini con disabilità intellettiva e fragilità.
“Si tratta – spiega il direttore generale della Fondazione, Stefano Galloni – di un ulteriore strumento che mettiamo in campo da un lato per incoraggiare e sensibilizzare giovani con disabilità intellettiva, fragilità e problemi relazionali a praticare sport, dall’altro per coinvolgere parti della società civile nel progresso culturale necessario a sostenere chi non ha avuto le stesse opportunità”.
Lo sport – continua – è e rimane uno strumento importantissimo soprattutto per la crescita personale e lo stare con gli altri, ancor più emozionante quando a pieno contatto il nostro mare e il nostro patrimonio naturalistico e ambientale, tesoro assoluto del litorale romano. Siamo davvero felici di poter inserire la vela in un percorso che ci ha permesso di siglare importanti protocolli d’intesa con realtà sportive di altissimo profilo sia nel calcio, nel football americano, nel nuoto, nel rugby e a breve nell’hockey su prato”.
Nei giorni scorsi al Porto Turistico di Roma 8 ragazzi, seguiti da istruttori specializzati della Federazione Italiana Vela, hanno preso confidenza con la nomenclatura nautica, imparato ad armare e disarmare le piccole imbarcazioni a loro assegnate, simulare virate a terra per poi uscire in mare.
“Un’esperienza davvero positiva – afferma il direttore sanitario della Fondazione Roma Litorale, Francesco Cesarino – che ha permesso ai ragazzi di sperimentarsi in questo sport e in un’attività totalmente nuova per loro, creando al tempo stesso un’occasione di socializzazione. Al termine della prova infatti hanno anche pranzato insieme agli istruttori. La vela è uno sport importantissimo che li ha messi a dura prova. Superare i loro limiti ha significato aumentare la fiducia in sé stessi, stringere legami d’amicizia in un contesto che richiede reciproco supporto e fiducia del partner ed è stato un modo molto istruttivo per creare aggregazione con altre persone, in primis gli istruttori. Inoltre sono attività che migliorano significativamente la qualità della vita e l’autodeterminazione”.