05/10/2022 – “La storia riemerge dalla terra, vera e con naturalezza, quando trova dei cuori capaci di accoglierla – sdt”.
Oggi alle ore 16 in occasione degli eventi contenuti nei dibattiti della sagra della seppia di Ostia, nella splendida cornice di Piazza Anco Marzio, il giornalista Aldo Marinelli de La Mia Ostia redazione, insieme alla Ciurma associazione, racconteranno live, per la prima volta, la splendida avventura che li ha visti portare alla luce ‘il primo soldato italiano’ che sul nostro territorio lidense ha lasciato la sua targhetta militare dopo gli scontri per la ‘difesa di Roma’ contro l’occupazione nazista.
Protagonisti di questa emozionante e storica vicenda sono Fabrizio Lavenia (che ha rinvenuto il reperto bellico), Gianluca Maddalena, Stefano Di Tomassi, tutti appartenenti all’associazione La Ciurma. Fanno parte di questo gruppo anche Sara Pitacco, Daniele Gamboni e Paolo Di Tomassi.
Ha contribuito a questa ricerca lo storico e personaggio politico e pubblico di Ostia il Prof. Marco Severa. Un ringraziamento particolare al Gruppo Ricerche Storiche.
La speranza è che la storia, che sentirete, del Sergente maggiore Natale Vitadiello detto Stefano, “riemerso” nei boschi di Ostia, zona Castelfusano, possa raggiungere anche le classi, le scuole, i giovani del territorio.
Che possano toccare con mano – sottolineano dalla Ciurma – soprattutto in questo periodo storico, cosa fu e cosa è una guerra mondiale combattuta anche dietro casa loro.
E’ dunque auspicabile al più presto una collaborazione, un’intesa con le Istituzioni, la sovraintendenza archeologica, il demanio e la riserva, affinché la rete di ricerca territoriale e la salvaguardia nazionale entrino in relazione in modo da permettere una ricercazione in itinere di prossimità che possa tutelare i reperti e la storia in stretto raccordo anche con il MIBAC.
Questo meraviglioso ritrovamento rientra in quella emozionante passione che in questi anni coinvolge tantissimi cittadini lidensi, accedemici, professionisti e per la maggior parte semplici abitanti residenti, che – forse per contrasto a un territorio così etichettato – hanno maggiormente amato, ricercando la storia, le leggende, le credenze, i racconti, di un territorio. Sono diverse queste realtà, unite tutte dal sentimento che si può definire oggettivamente come ‘seconda bonifica di Ostia e del suo Territorio’.
E’ possibile seguire nel merito questa straordinaria ricerca cliccando:
https://www.lamiaostia.com/news/index.asp?TOPIC_ID=1095
La particolare attenzione di questi ultimi anni della Ciurma associazione all’identità, alla storia e quindi alla consapevolezza del territorio lidense è – ci spiegano i responsabili – parte di quel percorso di ‘missione sociale’; prendersi cura della propria ‘terra’ per avere la capacità di testimoniarsi e testimoniarla nel ‘vero’, nel concreto piuttosto che nel libresco, nel teorico o nel virtuale, anche nell’incontro con le altre culture, metropolitane, nazionali e internazionali.
Altri professionisti, di diverse scienze, si stanno in questi mesi avvicinando per seguire questa spontanea equipé multi funzionale di ‘recuperanti’ storici e chissà che tante altre sospese emergeranno e storie mai raccontate, pagine della storia mai aperte e lette, che magari possano dare una luce diversa a fatti che si pensa già consolidati e acquisiti.
L’incontro, del resto avvenuto da anni, con la redazione La Mia Ostia e con il Prof. Aldo Marinelli rafforza questa sinergia che non ha mancato di allearsi in altre vicende importanti nella storia del nostro territorio e che nell’esamina di queste aumentare la coscienza, l’appartenenza, di generazioni.
E’ ad esempio il caso del piccolo Simeone Nardacci, o delle interviste a pastori dei centri di culto e alla loro vicenda qui sul Lido; storie ritrovate che insieme compiono quella ‘seconda bonifica lidense’ dalla malaria, dalla palude, dalle sabbie mobili di un territorio che si dice sia la più grande città del centro Italia dopo Roma anche se spesso la si voglia, per usarla e abusarla, tenerla alla mercé di quartiere.
I ringraziamenti quindi alla sagra della seppia e a tutte le altre occasioni nelle quali si troverà la possibilità di riportare la storia, le storie di un territorio che possono darne spessore all’interno di una storia più grande, romana, nazionale e internazionale partendo dalla gente, dal basso e coinvolgendo, includendo, avvicinando, amando.
Tornando alla frase iniziale, del fondatore della ciurma, quasi a prova di questa va raccontato un piccolo aneddoto: la targhetta di Natale è stata trovata da Fabrizio e Stefano nello specifico ed è una bella coincidenza prendere atto che Natale fosse chiamato ‘Stefano’ ma soprattutto che sia nato lo stesso giorno del nostro Fabrizio Lavenia.
La storia sa fare anche di questi scherzi quando si incrocia con il disegno di qualcUno che lassù probabilmente ci guarda e ci ama.
Sdt