23/10/2022 – Non un appello ma un grido. “Il grido della pace” è infatti il titolo scelto per l’edizione 2022 della Preghiera della Pace organizzata come ogni anno dalla Comunità di Sant’Egidio al centro congressi “La nuvola” all’Eur.
Una edizione molto particolare, ospitata dalla Capitale centro del mondo in questi giorni e dalla quale viene lanciato un invito di fratellanza alla presenza di esponenti di tutte le religioni e di rappresentanti laici della cultura.
Oggi più che mai, con una guerra in corso, il dialogo ed il confronto possono e devono fornire spunti per un cammino comune.
Gli interventi di Mattarella Macron e Riccardi alla Preghiera della Pace organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio
A quel grido, hanno risposto il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella ed il Presidente francese Emmanuel Macron, presenti oggi all’apertura dei lavori.
“Abbiamo una responsabilità urgente in un presente inquietante – ha esordito il Capo dello Stato accolto da una ovazione e più volte interrotto dagli applausi –. Quello piantato tanti anni fa dalla Comunità di Sant’Egidio è un seme fatto fruttare che ha costruito ponti di dialogo laico e religioso. Un lavoro faticoso ma ampiamente condiviso. La pace è un processo che vede l’impegno dei singoli ed esistono ampi spazi dove unire gli sforzi per un ordine internazionale. Perché il disordine produce disordine”.
Un discorso, quello di Mattarella dal forte richiamo alla Costituzione Italiana e all’unità europea. Un discorso che non a caso, crediamo, giunge all’indomani dalla formazione del nuovo Governo.
“La sciagura della guerra colpisce anche il popolo russo e si aggiunge alla grave crisi sanitaria e climatica che stiamo vivendo. Abbiamo diritto alla Pace – dichiara Mattarella una pace che ci unisce qui oggi. Una sfida per l’Europa”.
Dunque, un chiaro segno di partecipazione e coinvolgimento “per un futuro più umano”, come ha affermato introducendo i lavori, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità.
E, come lo stesso Riccardi ha ricordato “Lo spirito di questi incontri annuali trova le radici nell’edizione del 1986 ad Assisi dove San Giovani Paolo II volle tutte le religioni unite per una visione oltre ogni tipo di divisione laica o religiosa”.
Lo stesso Riccardi ha parlato di “dialogo trascurato” di questi anni dal dopoguerra ad oggi perché “il vero sapiente è chi ascolta”.
Sembra essere andata nell’oblio la devastazione della seconda guerra mondiale, della Schoah. “pensieri stanchi e rassegnati” spiega ancora Riccardi “…abbiamo bisogno di un pensiero largo senza divisioni”.
Emmanuel Macron, intervenendo “a braccio” e ricordando di essere esponente di una Repubblica laica, ha sottolineato come sembri assurdo “…parlare di pace adesso. In un momento in cui inviamo armi per una guerra in corso. Ma non è così. Riunire religioni e uomini di cultura vuol dire accettare di parlare di pace che non vuol dire la consacrazione del più forte… Non sono convinto che questa sia la guerra di tutto il popolo russo…”.
Un Macron per molti versi coraggioso quello ascoltato ieri dal quale è giunta anche la considerazione di come la Comunità di Sant’Egidio lanci “un messaggio universale per riconoscere la dignità di ogni essere umano, senza umiliazione per il più debole e quindi per una società più equilibrata”.
Ed a proposito di Ucraina, toccante l’intervento di Olga Makar, testimone del conflitto in atto e membro della Comunità ucraina a Kiev. Olga ha parlato della condizione del “lutto nella norma” a seguito della morte di familiari e amici e di come con la Scuola di Pace per i bambini, si può portare avanti il senso di riappacificazione.
La cerimonia di apertura si è conclusa con gli interventi di Matteo Zuppi, neo presidente della Conferenza episcopale italiana dal quale è giunta la riflessione che “ogni guerra lascia sempre un mondo peggiore di com’era” e di come il concetto di pace sia una ricerca costante” e di Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale Muslim World League.
I lavori proseguono domani e martedì con una serie di incontri anche questi nel centro congressi “La nuvola” all’Eur. Martedì sera, al Colosseo, la preghiera presieduta da Papa Francesco cui farà seguito la cerimonia finale.