21/12/2017 – “I recenti accadimenti testimoniano chiaramente quello che sappiamo bene da tempo: ad Ostia la mafia c’è, è articolata e radicata ed ha lanciato una inequivocabile controffensiva contro lo Stato e i cittadini. Ad Ostia la mafia c’è ed è proprio per questo che la Cassazione ha annullato il processo d’Appello che derubricava le accuse di associazione mafiosa alla famiglia Fasciani, riconoscendo il giudizio di primo grado e avviando nei fatti il processo Fasciani bis”. Lo dice Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio.
“Nessuno può permettersi di dire che ad Ostia la mafia non esiste. Nonostante omicidi e tentati omicidi, intimidazioni, colpi di pistola, incendi di attività commerciali, denunce, dichiarazioni della Commissione Parlamentare Antimafia, ci sono ancora personaggi che si permettono di dubitare sul radicamento della mafia nel nostro territorio, addirittura negandone la presenza, affermando che è tutta una montatura politica, che la famiglia Spada gestiva solamente una palestra popolare, che c’è – prosegue Possanzini – qualche mela marcia ma nulla di più, che il problema nel Municipio era l’azione di bonifica operata dal Commissariamento Prefettizio. Se vogliamo veramente far rinascere il Municipio X di Roma Capitale, iniziamo ad affrontare la realtà con nettezza uscendo da un’assuefazione alla presenza criminale che invade e pervade il territorio in modo trasversale, iniziamo a prendere le distanze da tutti coloro i quali dubitano sulla presenza delle mafie e schieriamoci al fianco di chi combatte quotidianamente le metastasi mafiose. Per questo Venerdì 22, dalle 7.00 alle 11.00, parteciperemo alla “colazione della legalità” organizzata da Roberto Battaglia presso il panificio in Corso Duca di Genova 145. Roberto è un imprenditore casertano che ha avuto il coraggio di denunciare le estorsioni operate dal clan dei Casalesi, vive oggi sotto scorta e gestisce un forno sequestrato dalla Magistratura alla famiglia Fasciani, una delle famiglie mafiose che insieme a Spada e Triassi controllano il territorio. E’ nostro dovere – conclude – costruire un fronte comune contro la criminalità organizzata, è nostro dovere promuovere con le forze sane del territorio una vera e propria azione di bonifica culturale contro le mafie e contro l’assuefazione alla presenza mafiosa, un’assuefazione che facilità l’azione criminale delle mafie permettendo la permeabilità della politica e delle Istituzioni”.