Canale dei Pescatori, “Risorsa importante e fondamentale per la sicurezza idraulica”


3/11/2017 – “L’ avvio di un contratto triennale per il dragaggio della foce del Canale dei Pescatori (peraltro mai concretizzato in passato) fa capire quanto la nostra sia una burocrazia “non facile“”. Lo dice Vincenzo Basso dell’associazione Canale dei Pescatori. “Non basta più la volontà di dragaggi onerosi per la collettività, unica competenza possibile e praticabile per il Municipio, come soluzione “tampone“ per una situazione critica come l’impossibilita di uscire in mare per chi di mare vive lavorando, come i pescatori professionali, i diving, i rimessaggi e l’indotto commerciale che grava sul Canale”.

“Non basta più sapere che il Canale, finalizzato inizialmente prioritariamente per la raccolta delle acque piovane e irrigue, con la sua profondità iniziale di oltre 3 metri (era l’anno 1933) si è ridotta ad essere profondo solo pochi decimetri, soprattutto sotto i ponti stradali e solo la grande apertura dello sbocco a mare ha messo al riparo dal rischio esondazione della foce, almeno fino ad ora. Rimangono invece i rischi allagamenti che crea drammatica apprensione ai cittadini di tante zone del X Municipio dovuti all’ aumento della popolazione residente cui però non ha fatto seguito un corretto ed adeguato sistema di deflusso delle acque interne verso il mare. Non basta più che l’uso del Canale sia limitato a pochi periodi dell’anno. Il Canale è una realtà importante per Ostia, un bene comune che permette, tra i tanti aspetti, a tanti cittadini, di praticare la pesca sportiva e ricreativa, attribuendo a questa attività il giusto intrinseco valore “sociale”;

“Non basta più vedere il continuo degrado di questo nostro Canale che vede, sull’argine destro nel tratto finale verso il mare, la bellezza del il Parco dello Stagno e lo storico Borghetto dei Pescatori e, sul lato sinistro, la bellissima e quasi incontaminata pineta, lo Scafo-Rimessa, la Casa del Mare di RomaNatura, il Porticciolo di Ostia. Presenti tante attività commerciali come lo storico ristorante “il Pescatore” e “La Buzzicona” e tanto altro. La scelta delle Istituzione è – conclude Basso – tra sviluppo o degrado, rinuncia ad intervenire o risposta alle aspettative di una cittadinanza da anni in attesa di una soluzione.
Per quanto precede chiediamo alla Regione Lazio l’impegno a concretizzare quanto di competenza per limitare il fenomeno dell’insabbiamento della foce mediante il prolungamento dei moli, punto di partenza per la rivalutazione funzionale del Canale dei Pescatori non è più rimandabile”


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