Canale dei Pescatori, iniziati i lavori di rimozione delle Dune. La sabbia alla Nuova Pineta

Ma si tratta di un intervento che rappresenta solo una "goccia nel mare"


15/11/2017 – Sono finalmente iniziati questa mattina i lavori di rimozione delle “dune” presenti lungo la banchina destra del Canale dei Pescatori. Il camion della ditta vincitrice del bando triennale per tutta la mattinata,sotto gli occhi dei pescatori del vicino Borghetto, ha fatto avanti e indietro dal vicino stabilimento “Nuova Pineta” dove la sabbia, dopo la

rimozione di parte della balaustra, verrà scaricata nel tentativo di ridurre la voragine che il mare ha scavato lungo la costa e che da tempo ormai ha raggiunto l’asse stradale minacciando la sicurezza del sovrastante lungomare. “Al suo posto – spiegano dall’associazione Canale dei Pescatori – nuova rena prelevata dal fondale del corso d’acqua che dovrebbe tornare così navigabile in maniera più efficace e consentire agli operatori ittici di uscire in mare con una maggiore regolarità”.

Un intervento di ripascimento quello che verrà effettuato che però come denunciato da Franco Petrini, gestore della “Nuova Pineta” rappresenta solo una “goccia del mare”. Per chiudere o almeno ridurre in maniera consistente lo scavo sarebbe necessaria una quantità di sabbia di “centinaia di migliaia di metri cubi, rispetto agli appena 6mila delle dune”.

“Purtroppo – spiegava già in passato Petrini – qui è necessario effettuare un intervento molto più consistente rispetto a quello che un ripascimento morbido può fare nel breve periodo e che più rappresentare solo una soluzione temporanea. In passato era stato realizzato e appaltato un lavoro per la realizzazione di un intervento misto tra riporto di sabbia e posizionamento dei pannelli a T, ma purtroppo non è stato fatto e sapevamo tutti a quali conseguenze saremmo andati incontro”.

A nulla poi vale cercare la solidarietà della cittadinanza. “C’è da parte della cittadinanza – sottolineava infatti pochi mesi fa il gestore dello stabilimento – uno scollamento tra la società civile e il bene balneare che era il riferimento economico maggiore della cittadinanza. Sembra che si tifi per il mare senza considerare quello che sta accadendo e i danni economici che le strutture riportano e i posti di lavoro che sono a rischio. Dobbiamo pensare che per molti di noi balneari si tratta di strutture prese con gli edifici attuali. Purtroppo è stata fatta una campagna contro i balneari, sui balneari “cattivi”.”


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