X Municipio, Bozzi: “Solito teatrino Pd-M5S, cittadini vogliono programmi”


21/10/2017 – “A Ostia si continua a spostare l’attenzione dai problemi reali dei cittadini alle scaramucce tra partiti. Lo ha dimostrato in pieno il teatrino andato in onda ieri su Canale 10 dove nel primo faccia a faccia tra candidati alla presidenza del X Municipio abbiamo dovuto assistere alla sceneggiata tra M5s e Pd e al fuoco incrociato del centrodestra e di Casapound sulla convenienza di candidare un prete”. Lo dichiara Andrea Bozzi, Candidato Presidente al X Municipio delle Liste Civiche per l’Autonomia ORA e UN SOGNO COMUNE.
“Al contrario, io ho partecipato a quel confronto per parlare ai residenti di questo territorio che vogliono conoscere le idee, i programmi, e meritano tanto rispetto per tutto quello che hanno dovuto subire in questi anni di abbandono.A differenza degli altri, ho parlato di cose concrete che possano aiutare l’elettore a fare la scelta giusta. A partire dalla nostra idea di  l’autonomia:  non un punto del programma, ma la precondizione di qualsiasi progetto.  Solo allora la nostra città di piú di 250mila abitanti avrà una speranza vera, e non dovrà piú elemosinare attenzione e fondi da chi ci considera solo come un bacino elettorale e una periferia tra le tante. Questa mattina c’è stato un nuovo confronto, questa volta senza le telecamere, con i cittadini di Casal Palocco, dove erano presenti tutti i candidati alla presidenza del X Municipio, tranne Giuliana Di Pillo, candidata del M5S che oggi governa, ma che evidentemente ha preferito fare altro. Tantissimi i problemi che ci hanno sottoposto: dai trasporti, alla scuola, al rischio idrogeologico. Ebbene é stato per me avvilente ascoltare le ricette trite e ritrite di chi ha governato il Municipio e oggi governa la Regione, come il Pd; di chi ha già governato il Municipio piú volte, come il centrodestra, e che ha espresso qui in passato il suo minisindaco, quando aveva anche il Sindaco dello stesso colore, cioé Alemanno. Cosa hanno lasciato di buono su questo entroterra, dove le persone faticano a spostarsi, ad avere scuole sufficienti, ad essere ascoltati da chi lo amministra? Niente”.


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