28/6/2017 – Sabato 1° luglio, ore 10,30, presso il Teatro del Lido di via delle Sirene 22, si terrà l’assemblea Costituente per la realizzazione del comune di Ostia e Ostia Antica. Un gruppo di pionieri del Lido e della sua parte storica, si è riunito all’insegna di questo proposito valutando tutti gli aspetti legati ad una divisione amministrativa dal Comune di Roma per la costituzione di una nuova municipalità autonoma.
A farne parte sono professionisti e cittadini illustri di Ostia, che hanno contribuito con continuità e impegno nei loro campi alla crescita del territorio e saranno proprio loro a illustrare alla platea le ragioni di questa scelta verso l’autodeterminazione ed un governo di prossimità. Si tratta dell’economista e consulente fiscale Massimo Bareato, dell’architetto Flavio Coppola (autosalone Tirrena, Parco dello Stagno, Mercato Capo Passero) e del photographer Daniele Nannuzzi (presid. Ass.ne Italiana Autori della Fotografia, David e Globo d’oro 2002, Premio Qualità 1990, Grand Oursin d’Or 1978) e dello storico imprenditore Riccardo Maiani (bar Scala Paradiso). Rappresenteranno agli intervenuti le ragioni di questa sfida, i confini storici e geografici del nuovo comune, gli studi specifici collegati alla sua realizzazione, le modalità per conseguirla. Un proposito collettivo che nasce dal cuore ma che ha profonde motivazioni anche economiche e sociali nell’obiettivo di valorizzare le inespresse potenzialità turistiche e di servizio, di razionalizzare la spesa pubblica, di ottimizzare le risorse, tutti aggiustamenti vantaggiosi per la comunità dei residenti e degli operatori del territorio.
Il percorso è lungo, l’obiettivo ambizioso, la procedura articolata e per questo motivo c’è bisogno della partecipazione più ampia possibile. Sarà particolarmente prezioso, pertanto, l’intervento dei comitati, delle associazioni di categoria, delle forze sociali e sindacali e dei cittadini tutti.
OSTIA E OSTIA ANTICA COMUNE
finalmente una buona notizia!
Si sentono però, purtroppo i cori dissonanti di sempre:
si parla di una identità romana che si perderebbe;
si difende con i denti un supposto primato elettorale che si teme insidiato dalla proposta di Ostia Comune;
si parla con supponenza fastidiosa della proposta di Comune Autonomo come fosse una malattia periodica che avvinghia noi periferici marini inconsapevoli del fatto che “Roma non mollerà mai il Mare”;
si ristraparla ancora di Città Metropolitana;
si distingue sul perimetro senza soffermarsi sulle ragioni di “quel perimetro”
si avverte della possibile perdita economica poiché “Roma ci guadagnerebbe dal perdere Ostia”.
Infine,
si sparla dei promotori senza parlare della proposta;
E così via , mettendo in campo insomma, tutti i temi di quel repertorio anacronistico e notissimo che sono stati alla base della mancata vittoria del primo referendum e del mancato raggiungimento del quorum nel secondo.
Certamente tutti noi del X Municipio non avremmo nessuna ragione di preoccuparci di perdere la cittadinanza romana, se non ci trovassimo a vivere in un gigantesco municipio senza una identità che ha sopportato negli anni le nequizie più ributtanti senza mai, .. mai , trovare nella sua classe dirigente e nella opinione pubblica un accordo su una voce riconosciuta e capace di denunciare ed alzare la testa per modificare gli eventi.
Penso allo sperpero di beni pubblici come il suolo, le spiagge, i beni comunali.
Il modello seguito e’ stato sempre lasciare collettivizzare le perdite e privatizzare gli utili da parte di una ristrettissima cerchia di “sottopanza”.
Ad ogni piccolo conflitto arrivava il mandatario romano che assistito dal proconsole locale, attorniato dalla cerchia di “ clientes “ si faceva un bel giro nella sua colonia marina e dopo il pranzo riparatore con vista mare, tutti i particolari in cronaca e l’ intervista sulla TV locale tornava a sirene spiegate in città.
Non si creda io parli di proconsoli della Roma imperiale o di Governatori fascisti, (che per altro arrivavano in un comune con una certa autonomia) no, parlo di episodi molto più recenti : (a parte la tragica ed eccezionale vicenda del narcisista sindaco Marino e dei suoi poveri vigili con bicicletta al seguito) parlo di sindaci recenti e recentissimi .
Se questa è la identità romana da conservare a tutti i costi, credo che per una grande quantità di cittadini del X Municipio se ne possa fare a meno . Soprattutto quando la Roma matrigna scarica le sue colpe e responsabilità criminalizzando una intera città.
Chi pensa di poter contare sul malcontento e la demagogia per conservare o conquistare un primato elettorale che gli consentirebbe di “governare” per qualche anno il Municipio, evidentemente è più interessato a ricoprire il ruolo di Presidenti di Ostia per mostrarci di nuovo le Giunte da operetta costrette con “il cappello in mano” ad elemosinare un po’ di opere da inserire nel mastodontico Bilancio Capitolino. La Politica se vuole recuperare il terreno perduto torni a fare quello che deve e si occupi seriamente dell’interesse dei cittadini con un orizzonte un po’ più lungo del tempo di una elezione municipale.
Chi si è sempre battuto per il decentramento amministrativo non cerca uno sfogo nella battaglia per l’autonomia , semmai lo sfacelo a cui si assiste è la dimostrazione dell’inefficienza dell’accentramento.
In oltre “il Mare è il Mare “ non è di Roma o di Ostia è la interpretazione della gestione amministrativa che se ne da che produce guasti e malaffare. Quanto mostrato in questi anni da Roma non mi pare sia lo specchio della rettitudine e della efficienza .
Una delle risposte più seccate date dalla politica a chi parla di Autonomia è stata la necessità di aspettare l’attivazione della “grande novità” che costituirebbe la “Città Metropolitana”; lasciamo perdere le dichiarazioni dei mie vecchi compagni di strada del PD che hanno perso di nuovo l’occasione per riflettere prima di parlare . Come noto la Città Metropolitana esiste e fa bella mostra di se dal 2015, il Sindaco della Città Metropolitana è Virginia Raggi e l’unico effetto è stato quello di cambiare il nome al Consiglio Capitolino che è diventato Roma Capitale e a tutte le Circoscrizioni che sono diventati Municipi. Credo che Ostia possa aspettare l’attivazione della Città Metropolitana diventando il 122° comune a farne parte esattamente come Ardea, Pomezia e Fiumicino.
Ho sentito e letto distingui e proteste che riguardavano il perimetro del nuovo Comune.
Spesso le rimostranze arrivavano da chi non é compreso nel perimetro.
Forse la indicazione preliminare è partita dalla esclusione di quelle zone che nei 2 Referendum precedenti si sono distinte per aver votato contro l’autonomia e quindi interessate a restare con Roma.
Non credo sia difficile ampliare l’area della proposta , chi protesta, se in fondo lo fa per non essere stato incluso, si faccia parte dirigente di una battaglia di inclusione e non disperda le forze solo per denigrare la proposta .
Chi parla della possibilità che “Roma ci guadagnerebbe dal perdere Ostia” evidentemente è un fortunato, ha dati economici molto difficili da reperire e spesso criptati.
Li metta a disposizione di chi stà proprio lavorando a questo tema e avremo tutti un quadro più chiaro.
Io credo che si tratti, invece, come spesso è già accaduto, di informazioni superficiali , altrimenti non si capirebbe per quale ragione Roma ha sempre combattuto con tutte le armi le spinte autonomistiche.
Parlare male dei promotori infine, è spesso l’ultimo noto giochetto dei “benaltristi” che parlano del dito ignorando la luna.
Si parli nel merito della proposta, delle potenzialità trasformate finalmente in occasioni; per esempio delle offerte di lavoro che potremmo offrire a centinaia di giovani che partono per lavorare all’estero.
Sapete quante ragazze e ragazzi sono partiti per l’estero negli ultimi ? Riusciremo mai a farli tornare?
Sapete che si è riaperta la rotta per l’Australia mentre noi qui smadonniamo nel parco delle occasioni perse?
Tra i promotori conosco Flavio Coppola che ha insegnato a me ed a centinaia di altri Ostiensi l’amore per questo territorio con decine di iniziative.
Non ho il piacere di conoscere gli altri ma mi auguro di poterlo fare presto, sono certo che se sono compagni di strada dell’Arch Coppola sono delle persone per bene che meritano la stima e l’incoraggiamento di tutti noi.
Spero saremo tanti alle prossime iniziative.
Buon Lavoro
Franco De Luca