Pomezia, Incendio Eco X, amianto? “C’è chi dice si, c’è chi dice no”


10/5/2017 – Un balletto di dichiarazioni, dati, cifre, distanze con le quali è difficile restare al passo. Comunicati di Asl, Regione, Comune di Pomezia, Comune di Ardea e Tribunale di Velletri che si sovrappongono e si contraddicono tra di loro, circondando la vicenda dell’incendio della Eco X di via Pontina Vecchia in una nube ancor più pericolosa di quella che di è levata dal rogo. Perchè il cittadino vuole e chiede chiarezza. Vuole un punto della situazione unico, chiaro e ad una unica voce. E invece anche oggi c’è stato un balletto di dichiarazioni che dicono tutto e niente, che confondono e spingono il cittadino giustamente preoccupato a prendere il telefono e contattare quegli organi che dovrebbero essere lasciati lavorare. Cosa evitabile facilmente se le varie dichiarazioni fossero gestite da un unico  organo ufficiale necessario per situazioni di crisi dove gli enti coinvolti sono molteplici.

Ad aprire il balletto è il Campidoglio che alle 9.11 pubblica una nota che dice:

“Relativamente alla nota del Dipartimento Scuola del Comune di Roma Capitale inviata ad una serie di aziende di ristorazione della zona di Pomezia, si precisa che il “divieto immediato di approvvigionamento delle derrate alimentari provenienti” dalla stessa zona è riferito ad un raggio di 5 km, e non 50 km, dal luogo dell’incendio nello stabilimento della EcoX sulla Pontina. Tale misura, che si adegua alle ordinanze emanate dal Comune di Pomezia dopo l’incendio, va intesa fino a nuova disposizione.”.

Il motivo? Il diffondersi sul web della foto di un documento, protocollato l’8 maggio, che vietava alle aziende legate all’amministrazione romana “il divieto immediato di approvvigionamento delle derrate alimentari provenienti da un raggio di 50 km dal luogo dell’evento”.  Se non fosse che già il giorno precedente l’ordinanza del sindaco di Pomezia faceva riferimento ad un raggio di “appena” 5 km dal luogo dell’incendio. Eccessiva prudenza? Allarmismo? Non è chiaro.

Nel walzer dei comunicati arriva alle poco dopo le 13.30 il Comune di Ardea che annuncia le le finestre nel raggio di 2 km dal luogo dell’incendio posso tornare ad aprirsi ma “è consigliata una accurata pulizia (anche solo con acqua) di davanzali, superfici piane e avvolgibili. E’ buona regola, per gli impianti di condizionamento o aerazione forzata, sostituire o manutenere i filtri e le condotte. Restano in vigore le disposizioni adottate nei giorni scorsi per un’area di cinque chilometri di raggio dal luogo dell’incendio a partire dal divieto di raccolta degli ortaggi e di foraggiamento degli animali. Si ricorda la disposizione di buonsenso di lavare accuratamente la frutta e la verdura prima del consumo”.

E’ quindi la volta della Regione Lazio che alle 14.30 annuncia la totale assenza di “Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici) nelle zone di Ardea, Pomezia, Lanuvio, Aprilia, Anzio e Genzano dove sono stati esaminati il trifoglio e l’orzo dal campo, insalata, il grano, le foglie di fava e carciofo, fieno misto, prato per pascolo ovini, scarola, insalata, bieta, lattuga, piselli e foglie. Il monitoraggio proseguirà anche nei prossimi giorni e verranno inoltre comunicati i dati relativi alla eventuale presenza di diossine”.

 

Tutti più tranquilli? No, perchè a questo punto le cose tornano a complicarsi. Nei giorni scorsi infatti più voci avevano confermato la presenza di amianto. Dato confermato dall’Asl Rm6 che annuncia di aver “inviato al sindaco di Pomezia, a seguito della scoperta della presenza di fibre di amianto nelle lastre di copertura dei capannoni dello stabilimento di Pomezia, una lettera in cui si chiede di disporre con urgenza gli opportuni provvedimenti per assicurare la tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali presenti e la contestuale bonifica del sito, nel rispetto della normativa vigente a tutela della salute pubblica previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Velletri”.

 

Bisogna quindi preoccuparsi? Secondo ancora una volta la Regione Lazio no o almeno leggendo il comunicato non troppo. “Il Centro di riferimento Regionale Amianto (CRRA) ha comunicato alla ASL Rm6 i dati relativi agli accertamenti sulla possibile aero dispersione di fibre di amianto a seguito del danneggiamento per incendio delle coperture in cemento-amianto dei capannoni dell’azienda Eco X di Pomezia. I risultati degli accertamenti con le micro fotografie non confermano una significativa dispersione di fibre di amianto all’intorno dello stabilimento, il particolato raccolto mostra l’assenza di fibra di amianto e allo stesso tempo mostra una prevalenza di materiale organico di micro particelle inorganiche e rare fibre vetrose artificiali. Il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni e verranno al più presto resi noti ulteriori risultati”.

 

 

 

 

 


LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here