Beni a prestanome, sconto di pena per Carmine Fasciani e altri 11


16/12/2016 – Lieve sconto di pena per Carmine Fasciani e altre undici persone finite sotto processo per intestazione fittizia di beni, con l’aggravante del metodo mafioso, con riferimento a stabilimenti balneari, chioschi-bar, esercizi di ristorazione, società, auto, concessionarie e immobili intestati a ‘teste di legno’ (consapevoli e complici) ma in realtà riconducibili alla famiglia che vive ad Ostia. In particolare, otto anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti dalla prima Corte d’appello di Roma al principale imputato, Carmine Fasciani (che aveva avuto 10 anni in primo grado) 6 anni e mezzo alla moglie Silvia Bartoli (rispetto agli 8 anni decisi in tribunale) e 5 anni (due in meno) alla figlia Azzurra. Gli altri nove imputati, tra riduzioni e qualche conferma, sono stati condannati a pene che vanno dai 3 anni e 9 mesi di reclusione a un anno e quattro mesi. Secondo l’accusa, “il metodo mafioso, rappresentato dall’esazione del pizzo e dall’intimidazione di terzi con l’uso delle armi o comunque della violenza ha consentito a questa organizzazione criminosa di infiltrarsi nel territorio, di ridurre la popolazione soggiogata all’omerta’ e all’assoggettamento, di sfruttare quella zona grigia, rappresentata dall’ausilio fornito da chi sapeva ma ha preferito far finta di niente per trarne comunque beneficio, come commercialisti, direttori di banca, amministratori e esponente politici, imprenditori collusi, e di portare avanti cosi’ i propri affari”.


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