24/11/2016 – Le coltivazioni di Maccarese sommerse dalla melma. Accade nella campagna del comune di Fiumicino dove da tempo ormai periodicamente le coltivazioni finiscono con il ritrovarsi sotto alcuni centimetri di acque nere. La causa? Sarebbe da ricondurre alla rete fognaria locale, risalente al 1990, e che secondo i residenti non avrebbe mai funzionato come di dovere. A rimpallarsi le responsabilità Acea, Comune e Ferrovie titolari ques’ultime dell’area dove sorgono gli impianti. Ad Acea invece va la loro proprietà e al Comune la loro manutenzione. Proprio i tecnici di Fiumicino nel corso degli anni sono corsi ai ripari più e più volte effettuando numerose riparazioni ad impianti che ormai stanno esalando gli ultimi respiri e che saltuariamente “collassano” riversando la melma nell’area circostante. Questo è quello che è accaduto nei giorni scorsi invadendo non solo la sede stradale ma anche i campi. E la situazione questa volta ha finito con il raggiungere un livello critico, tanto da portare il sindaco Esterino Montino a scendere personalmente in campo. «Il Comandante del Corpo della Polizia Locale Giuseppe Galli, – ha detto il primo cittadino ricostruendo gli ultimi giorni – mercoledì dopo puntuale e approfondita indagine iniziata a seguito di una mia telefonata alle 14.32 di domenica, ha inviato una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria di Civitavecchia in merito allo sversamento di liquami avvenuto presso l’impianto Acea Ato 2 a Maccarese per accertare eventuali responsabilità sia in sede civile che penale. La polizia locale è subito intervenuta, verificando anche tramite rilievi fotografici una fuoriuscita di liquami dai tombini aperti in prossimità del depuratore situato tra via Sestri Levante e viale Tirrenia. Il 21 novembre la polizia locale ha effettuato un ulteriore sopralluogo congiunto con personale dell’Arpa Lazio nel quale sono stati effettuati prelievi delle acque reflue; contestualmente è stato richiesto all’Arpa di effettuare campionamenti dei terreni adiacenti e accertamenti in merito al funzionamento dell’impianto. In data 22 novembre – prosegue il sindaco – veniva convocato il responsabile dell’impianto, che riferiva sul malfunzionamento delle pompe di sollevamento all’origine della fuoriuscita dei liquami. Non entro nel merito di eventuali responsabilità, saranno le indagini e i rilievi dell’Arpa ad accertare i fatti e verificare l’entità dei danni. Non vi è dubbio, però, che il nostro territorio ha subito una grave ferita proprio in un’area di straordinaria valenza naturalistica dedicata anche a coltivazioni agricole di pregio. Nel caso in cui verranno riscontrati illeciti, il Comune – annuncia Montino – predisporrà tutti gli atti necessari alla costituzione di parte civile per danno ambientale».