3/10/2016 – Bocciata l’istanza di fallimento per la S.S.D. Ciabocco Andrea s.r.l. la società concessionaria del punto verde qualità del Parco della Madonnetta all’Axa al centro dall’estate dello scorso anno di una querele legata alla revoca della concessione a causa del mancato pagamento delle rate del mutuo con Roma Capitale. Il tribunale di Roma ha infatti rigettato la richiesta promossa dall’amministrazione comunale poichè la stessa “non è fallibile”.
«Il giudice – spiega Andrea Ciabocco – ha ascoltato le nostre ragioni rappresentate dall’avvocato Chiara Romanelli, lo stesso legale che ci difende al Tar del Lazio contro la revoca della concessione e artefice della precedente sentenza che ci vedeva riconoscere la qualifica di “Concessione di Lavori Pubblici” con il conseguente “Diritto soggettivo al riequilibrio del piano economico/finanziario“». Il Parco della Madonnetta è il quarto parco per estensione di Roma: 21 ettari di verde con una struttura sportiva e poche altre attività annesse. Fu ideato e poi creato dalla SSD Ciabocco Andrea srl, attuale concessionario, che in più di 10 anni ha piantumato migliaia di alberi, creato viali, giochi per i bambini, aree per i cani. Il concessionario dal 2008 chiede all’amministrazione comunale una revisione degli impegni economici insostenibili; poi nel 2013 inizia a non pagare le rate di mutuo e che portano nell’agosto del 2015 all’intervento del Comune con la revoca della concessione. Lasciando di fatto il parco abbandonato a se stesso e con l’unica manutenzione rappresentata dall’intervento volontario dei cittadini. «È incomprensibile – prosegue Ciabocco – l’ostinazione con la quale l’Avvocatura Comunale ha cercato di ottenere un provvedimento così grave pur essendo pendente il ricorso al Tar del Lazio che potrebbe rimetter in discussione la maggior parte degli atti dall’amministrazione. Attendiamo, ora, la motivazione della sentenza per verificare quale delle nostre eccezioni è stata accolta. Per l’ennesima volta abbiamo dovuto contare solo sulle nostre forze e di tutti quelli che ci sostengono. Ce l’abbiamo fatta da soli. Sono fiducioso che, piano, piano – conclude – la verità verrà fuori. Serve coraggio. Oggi siamo contenti da domani si ricomincia la lotta»