Fiumicino, polizia locale in protesta. “Niente fondi per le divise, costretti a lavorare in borghese”


15/10/2016 – La polizia locale di Fiumicino ha proclamato lo stato di agitazione. La decisione è arrivata «a seguito dell’interruzione del finanziamento dei servizi di potenziamento operata da parte dell’amministrazione comunale». «Vista la cronica carenza di personale, che non raggiunge neanche il 50% della pianta organica prevista per un territorio vasto come quello di Fiumicino – spiega in una nota il coordinatore provinciale del Dipartimento autonomie locali e polizie locali Guglielmo Marchetti – i servizi erogati venivano assicurati mediante progetti di potenziamento per tutti i giorni della settimana. Ad oggi questi servizi aggiuntivi non vengono più erogati, riducendo drasticamente le unità di personale in servizio. Buona parte del personale espleta servizio in borghese perché le divise non sono più state fornite e sono ormai logore né sono disponibili i prescritti dispositivi di protezione individuale; gli apparati radio e il ponte radio non funzionano rendendo difficoltose e non tempestive le comunicazioni mettendo a repentaglio la sicurezza dell’operatore e dei cittadini. Il silenzio dell’amministrazione comunale – conclude Marchetti – su problematiche rilevanti e ben note, preoccupa non poco chi quotidianamente deve offrire un servizio al cittadino che sia il migliore possibile con i mezzi a disposizione». «Si tratta – spiegano i consiglieri comunali Mauro Gonnelli, Federica Poggio, William De Vecchis –  di un fatto gravissimo che testimoniano la totale mancanza di una strategia amministrativa. La denuncia degli agenti della polizia locale è allarmante. Di fronte a un evidente aumento della microcriminalità, un centro di accoglienza da monitorare e la prossima chiusura del Ponte Due Giugno, ci saremmo aspettati tutto meno che un ulteriore taglio dei fondi per la sicurezza».


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