Civitavecchia, il Tribunale impone la messa in sicurezza della voragine di via Bruno


4/10/2016 – Oltre un anno di attesa ed ora è il Tribunale a mettere un punto sulla vicenda della voragine tra via Cialdi e via Giordano Bruno a Civitavecchia. Nei giorni scorsi infatti il giudice Giuseppe Bianchi incaricato del caso ha intimato all’amministrazione comunale provvedere con urgenza a mettere in sicurezza l’area, fissando l’udienza per venerdì. Una vicenda che ha inizio nel marzo del 2015 quando si verificò il cedimento della volta a causa del guasto di condotta fognaria primaria tra i civici 14 e 16. Nei mesi seguenti, nonostante le richieste di intervento nessun operaio è intervenuto per effettuare i lavori di riparazione. Così giorno dopo giorno il cedimento si è ampliato fino a portare all’inizio dell’anno alla chiusura della strada e del marciapiede. I residenti ormai da tempo hanno detto basta rivolgendosi alla magistratura per la richiesta di un provvedimento d’urgenza. Sembrerebbe tutto risolto, così però non è. Il Comune è fermo sulla sua posizione che il cantiere debba essere a carico dei condomini: tant’è che nei mesi scorsi il sindaco ha emesso un’ordinanza per la messa in sicurezza. A questo si aggiunge l’ulteriore sopralluogo effettuato da un team di speleologi. Secondo quanto appurato la condotta fognaria non seguirebbe il tracciato originario e avrebbe allacci abusivi. «Sinceramente appare difficile capire perché in una situazione simile non si sia ricorso da subito al procedimento della Somma Urgenza che autorizza immediatamente gli interventi manutentivi quando sono caratterizzati da urgenza improrogabile – ad affermarlo è il consigliere comunale del Polo Democratico Mirko Mecozzi – Ad oggi il pericolo dei crolli è sempre presente insieme a tutti i miasmi che provengono dalla voragine. Sui cittadini – conclude Mecozzi – pende il rischio oggettivo di potersi ritrovare da un momento all’altro, con i dovuti scongiuri, nelle stesse condizioni di quei cittadini romani, che hanno visto qualche giorno fa, sgretolarsi in una nuvola di polvere la propria casa a causa di una perdita idrica nel sottosuolo».


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