30/9/2016 – Scricchiolii, rumori e crepe profonde hanno fatto scattare l’allarme stabilità per le palazzine di via Alberto Galli ad Acilia. Così ieri mattina nel giro di pochi minuti tutte e dodici le famiglie che vivono nella costruzione al civico 20 sono scese in strada. A raccontarlo è Il Messaggero. Immediato è così scattato il piano di sicurezza del X Municipio che ha portato velocemente sul posto i vigili del fuoco. I pompieri di via Celli hanno quindi effettuato le verifiche tecniche sulle crepe riscontrate nelle abitazioni. Dal controllo è emerso che la situazione nonostante non sia a rischio e non veda un pericolo imminente necessità però di seri interventi di manutenzione al fine di ripristinare la piena sicurezza dello stabile. «Abbiamo sentito – spiega uno dei residenti – i rumori provenienti dalle mura e in alcuni punti si sono aperte delle crepe. Per questo abbiamo deciso di chiamare subito i vigili del fuoco perché la prudenza non è mai troppa soprattutto alla luce anche di quanto accaduto nei giorni scorsi a Ponte Milvio. E infatti abbiamo avuto ragione visto che è apparso chiaro come i lavori che da tempo chiediamo senza risposta non possono essere più rimandati». Insieme ai pompieri ad effettuare il sopralluogo anche gli ingegneri del dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale mentre sul posto il prefetto Domenico Vulpiani alla guida della commissione che governa il X insieme ai vigili urbani ha coordinato le operazioni con il censimento delle persone che abitano nelle palazzine. Proprio al termine della perizia è stata scongiurata l’ipotesi di allontanare le famiglie anche se la protezione civile e i servizi sociali hanno per precauzione predisposto un piano di sgombero nel caso si rendesse necessario evacuare il palazzo. Altri controlli sono nel frattempo partiti negli edifici del comprensorio mentre spiegano dall’amministrazione l’edificio dove si sono registrati i cedimenti sarà costantemente monitorato. Per ora tra gli inquilini sembra essere quindi passata, o almeno affievolita, la paura di dover lasciare le proprie abitazioni anche se giovedì mattina in molti hanno messo in chiaro che nel caso questa ipotesi dovesse trasformarsi in realtà la nuova sistemazione dovrà essere in zona. In questa direzione i servizi sociali hanno già effettuato una prima ricognizione nel territorio lidense ma da via Claudio rassicurano «gli spostamenti e gli sgomberi coatti avverranno solo per motivi di ordine pubblico».