19/6/2016 – C’è ancora attesa per i risultati dei test tossicologici effettuati sul sangue di Paola Ferri, la 49enne morta annegata due settimane fa a largo di Ostia. Nel frattempo ieri mattina si è tenuto il funerale della donna nella chiesa di San Nicola di Bari al Borghetto dei Pescatori. Familiari, amici e conoscenti si sono stretti attorno al compagno Marco S. 34 anni, padre dei loro gemellini e attualmente indagato per omicidio colposo. Un’accusa che rappresenta un atto dovuto vista la sola presenza dell’uomo al momento dell’incidente e ai tanti punti ancora al vaglio degli investigatori. Ma ieri è stato il momento di Paola, il momento di ricordare una donna ben voluta da tanti per la sua gentilezza e per il suo carattere in grado di mettere a suo agio subito. Tante le testimonianze che nel corso della cerimonia si sono susseguite a partire dalla lettera letta proprio da quel compagno che aveva voluto al suo fianco nonostante la differenza d’età. «Amore mio – ha detto nella lettera che nei giorni scorsi aveva già condiviso sul profilo suo e di Paola – aspettami dall’altra parte di questo nostro cammino. Manchi… Il tuo sorriso è stampato nel mio cuore ma non poterti più toccare è impensabile…. Ti ricordi 10 anni fa quando ci siamo conosciuti, contro il mondo e tutti i pregiudizi della gente che vedeva solo la nostra differenza d’età abbiamo costruito una favola. Ti amo oggi come il primo giorno che ti ho visto e continuerò ad amarti sempre… Ciao gigante….». Dopo il funerale, nei prossimi giorni è previsto l’esito degli esami tossicologici e istologici sui campioni prelevati nel corso dell’autopsia disposta dal pm Carlo Lasperanza che al momento attuale ha confermato il decesso per annegamento e l’assenza di segni di violenza sul corpo. I test dovranno chiarire se Paola avesse assunto sostanze in grado di provocare il malore o rallentarne i riflessi e mettere finalmente la parola fine su una vicenda che fin dall’inizio è stata piena di punti oscuri. Tante le domande a partire dal perché il compagno pur avendo lanciato l’allarme, non abbia attuato tutte le manovre di soccorso previste in casi di incidenti come questo. Procedure ben conosciute dal 34enne che in passato ha lavorato come bagnino. Inoltre il magistrato vuole capire perché la donna fosse vestita con un abbigliamento non adatto a chi va a fare una gita in barca. Su queste domande dovrà dare una risposta nei prossimi giorni .