21/3/2016 – Promettevano massaggi particolari con tanto di invitanti “donnine” in abiti succinti. Erano gli annunci pubblicati su numerosi portali di incontri on line che riportavano tutti a quel locale in via Ottone Fattiboni a Dragoncello. Dietro il volto pulito di un centro massaggi in realtà i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Ostia hanno scoperto che si trovava una casa d’appuntamenti dove giovani donne cinesi vendevano il loro corpo per una manciata di euro. Una lunga e complessa indagine quella che i militari hanno concluso nei giorni scorsi e che ha permesso di stringere le manette ai polsi di tre cinesi, due uomini ed una donna, di età compresa tra i 20 e i 35 anni tutti regolari sul territorio nazionale che gestivano il centro “hard”. Le indagini hanno preso il via dopo alcune segnalazione dei residenti del quartiere, infastiditi dal continuo andirivieni di uomini, fino a tarda notte, che venivano ricevuti sempre da ragazze orientali abbigliate in maniera molto succinta. Da qui le indagini che ha permesso ai carabinieri di individuare i siti internet dedicati agli incontri, dove veniva pubblicizzato il telefono del centro massaggi accompagnato dalle foto di ragazze orientali semi nude. A confermare che il centro fosse una casa di appuntamenti, anche le ammissioni di numerosi clienti, sia italiani che stranieri, che hanno raccontato agli investigatori di come le avvenenti dipendenti asiatiche erano disponibili anche a contatti di altro genere. La scorsa sera i militari hanno fatto irruzione nel centro massaggi bloccando anche 3 clienti del centro mentre stavano consumando dei rapporti. Identificate anche le “operatrici” del centro, tre ragazze cinesi di età compresa tra il 23 e i 33 anni, anche loro in regola con il permesso di soggiorno, che volta per volta offrivano i servizi extra ai propri clienti.
LA PRECISAZIONE: L’avvocato Domenico Stamato, legale dei tre cinesi arrestati, ha voluto precisare che: “Il centro dispone di tutte le autorizzazioni e licenze necessarie allo svolgimento sia dell’attività di massaggi sia di centro estetico dove lavorano parrucchieri ed estetisti italiani e stranieri tutti in regola a livello contrattuale e contributivo. Attività principale della struttura è quella di parrucchiere. Per quanto riguarda il sopralluogo nel locale – prosegue Stamato – è stato svolto su iniziativa dei carabinieri senza una delega da parte di un pubblico ministero che autorizzasse l’intervento. Il blitz è stato inoltre effettuato senza la presenza di interpreti, fondamentale in una struttura dove sono presenti cittadini stranieri. I tre arrestati sono stati rilasciati lo stesso giorno dell’operazione con la convalida dell’arresto ma senza alcuna misura cautelare. Il sequestro probatorio del locale – conclude l’avvocato – danneggia i molti lavoratori italiani non coinvolti negli arresti e per questo chiediamo all’autorità giudiziaria di procedere al dissequestro dell’attività, almeno per quel che riguarda la parte dedicata all’attività di centro estetico”.