9/6/2015 – “La nostra festa della comunità non è solo la manifestazione conclusiva delle attività pastorali per la parrocchia di san Pio da Pietrelcina, ma un’occasione per aggregare tutti gli abitanti del quartiere e costruire legami di coesione e solidarietà in un periodo di grandi incertezze e sfilacciamenti del tessuto sociale. Un modo per arrivare alle periferie esistenziali cui ci chiama Papa Francesco ed essere semi di speranza”. Così don Alfio Tirrò, parroco 39enne di San Pio da Pietrelcina nel quartiere Giardino di Roma di circa 12mila abitanti, con un’età media intorno ai 40 anni e una delle più alte percentuali di nascite di tutta la capitale.
“La chicca di quest’anno è l’inaugurazione dell’oratorio con il campo di calcio a 5, l’unico attrezzato di tutto il quartiere, che aspettavamo di poter realizzare da diversi anni. Un luogo a disposizione dei cittadini, che ci permette di educare ed evangelizzare anche attraverso lo sport”, prosegue il parroco. In questi giorni dunque, la parrocchia è in fermento per la quinta edizione della festa, che prenderà il via venerdì 12 giugno, a partire dalle ore 19.00, con il concerto Polifonico della “Corale di Acilia”, e il momento folkloristico con la corale “CantAbruzzo”, seguito dall’avvio del quadrangolare di calcetto e dall’animazione musicale di DJ Max. Il tutto, affiancato dagli stand gastronomici e di intrattenimento proposti direttamente dai parrocchiani, che saranno attivi tutti e tre i giorni.
A partire dalle 16 di sabato 13, spazio dedicato alle famiglie con laboratori creativi intergenerazionali, a cura del Punto ACLI famiglia San Pio, e gli immancabili giochi gonfiabili. Alle ore 19.00 Oratorio Musicale “Libera nos a malo” della corale Fideles et Amati della parrocchia di S. Silvia, che suggella la collaborazione pastorale nel territorio della diocesi. Alle 20.30, tutti al Piccolo Teatro San Pio, altro luogo di aggregazione per grandi e piccini nato in seno alla parrocchia lo scorso anno e già molto attivo, con lo spettacolo della compagnia stabile “I senza fiato”, dal titolo “Era meglio andare all’inferno”. Ricco anche il programma di domenica 14, con la mattinata all’insegna dello sport per tutti (lezioni dimostrative di scherma, TRX e Zumba), della musica, con l’esibizione della banda musicale di Cerveteri per le vie del quartiere, del teatro, con lo spettacolo riservato ai bambini “Il mondo delle meraviglie”, a cura dell’associazione culturale “Stardust”. In mattinata e nel pomeriggio spazio dedicato alle famiglie con l’aggiunta dei “giochi di strada” proposti dagli scout. Alle 17, i fedeli si ritroveranno per la processione con la Reliquia di S. Pio per le strade del quartiere, accompagnati dalla Banda Musicale. La serata sarà animata dal concerto degli “Acqua e sapone”, cover band degli Stadio, con special guest gli “Ekuinotes”, cover band di Lucio Dalla, e dalla musica di DJMAX. Dalle 23.15, infine, tutti con gli occhi al cielo per lo spettacolo pirotecnico. “Per la riuscita dell’evento – spiega il parroco – ci avvaliamo di tutti i gruppi presenti in parrocchia: a partire da quello del Comitato pro-festa, quello delle giovani coppie, quello delle famiglie, il coro, il gruppo liturgico, i ragazzi della Cresima e post Cresima, la collaborazione delle famiglie del catechismo, gli scout, comunità neocatecumenali, i ministranti e le catechiste, la comunità di Gesù Risorto e il circolo delle ACLI. Ognuno contribuisce in base alle proprie risorse e disponibilità e si crea una vera comunione che rispecchia il fermento della nostra parrocchia. In tanti hanno risposto con entusiasmo, segno che c’è voglia di impegnarsi al servizio degli altri, cercando di realizzare delle cose belle e coinvolgenti in uno spirito di fraternità che per noi sacerdoti è un grande dono”.
“Ci auguriamo che la varietà del nostro programma, tra momenti di festa, musica, gioco e altri più propriamente spirituali, invogli tante persone a partecipare. La nostra parrocchia è vero e proprio punto di riferimento per il quartiere, sia per quanti impegnati nelle varie attività, sia per i cittadini che qui si ritrovano per le riunioni di condominio, per le prove di teatro o i tornei di subbuteo. Passare tre giorni insieme sarebbe anche la conferma di quanto la Chiesa possa essere accogliente. Tra tante comunità virtuali che animano la rete, noi, qui, siamo una realtà vera e concreta“, conclude don Alfio.