14/2/2015 – “Allegro con Trio”, in scena al teatro Nino Manfredi lunedì 16 e mercoledì 18 febbraio, è il terzo appuntamento in matinée nell’ambito dell’iniziativa “Crescere attraverso le emozioni. Sinergia tra scuola e teatro”. Ne sono protagonisti i Musicomici, trio comico-musicale di recente formazione. Il trio è formato da Giovanni Zappalorto che suona il pianoforte; Marzia Ricciardi che suona il violino e Federica Vecchio che suona il violoncello. Vengono da Roma, sono tutti musicisti diplomati al conservatorio che hanno pensato di abbinare la comicità alla musica classica e sono emersi nel corso della trasmissione “Italia’s got talent”.
In Allegro con trio, tre bizzarri musicisti di strada vengono coinvolti, loro malgrado, a sostituire un trio classico di fama mondiale.
Nel loro spettacolo, il pubblico, di grandi e piccini, verrà coinvolto, attraverso gag e situazioni paradossali, in un funambolico ed esilarante viaggio nel mondo della musica di tutti i generi: dal classico al jazz, dai cartoni animati al musical, dal tango al rap.
Il progetto “Crescere attraverso le emozioni. Sinergia tra scuola e teatro” è inserito nel vasto programma culturale predisposto dal municipio X-Ufficio Attività Ricreative in collaborazione con l’Associazione culturale Le Muse.
L’iniziativa consente agli studenti delle scuole del territorio di assistere gratuitamente a spettacoli in matinée, uno diverso dall’altro e tutti di primo piano. Quattro gli appuntamenti in cartellone, due per ogni rappresentazione, per un totale di otto appuntamenti.
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO
2 e 5 marzo 2015
– OSCAR E LA DAMA IN ROSA di Eric-Emmanuel Schmitt con Valeria VALERI. Il piccolo principe di Saint Exupéry è un bambino venuto da un altro mondo per insegnarci che cos”è la vita, l’Oscar di Eric-Emmanuel Schmitt è un bambino che sta per andare all’altro mondo e ci insegna che cos”è la morte. Non si tratta però di un testo triste, risulta anzi piacevole e rasserenante, oltre che coraggioso. Il testo si svolge durante gli ultimi tredici giorni di vita di Oscar, un bambino di dieci anni malato di leucemia, e la dama in rosa del titolo che è un’anziana volontaria dell’ospedale, in camice rosa, e rappresenta per il bambino l’unico interlocutore in grado di dare un significato alla fase finale della sua vita, perché sia i genitori, annichiliti dal dolore, sia i medici, delusi dalla loro stessa impotenza, evitano di parlare sinceramente con lui, impedendo ogni spontaneità di rapporto. Il testo affronta quindi due fra i più forti tabù dei nostri giorni, la morte e la vecchiaia, mettendone in luce le insospettate potenzialità, ricche di valori umani da non sprecare.