2/12/2014 – Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri stanno eseguendo nelle province di Roma, Latina e Viterbo, un’ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Roma nei confronti di 37 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Al centro delle indagini del Ros un sodalizio mafioso da anni radicato nella Capitale e facente capo a Massimo Carminati, con diffuse infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale, politico e istituzionale. Documentato un ramificato sistema corruttivo finalizzato a ottenere l’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati. Contestualmente la Guardia di finanza sta eseguendo un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati emesso dal tribunale di Roma per un valore di oltre un milione di euro. Alla Pisana perquisizioni negli uffici dei consigliere regionali Pd Eugenio Patanè e Luca Gramazio, entrambi ex consiglieri comunali. Sarebbero complessivamente un centinaio le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta che, questa mattina, ha portato all’esecuzione di 37 ordinanze di custodia cautelare – 29 delle quali in carcere – con accuse, a vario titolo, di estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Tra gli indagati, anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il consigliere regionale Luca Gramazio e diversi manager pubblici e di aziende private Indagato anche Gennaro Mokbel, che avrebbe tentato di farsi restituire dal commercialista Marco Iannilli una somma dell’ammontare di circa 7-8 milioni di euro, che gli aveva affidato per un investimento finanziario, non riuscendo nell’intento per l’intervento di Massimo Carminati. Mokbel, già condannato in primo grado a 15 anni nel procedimento Telecom Sparkle-Fatweb, “al fine di procurarsi un ingiusto profitto mediante violenza e minacce, consistite nel prospettargli di ucciderlo, nel terrorizzarlo e nel ‘pigliarlo per il collo’, poneva in essere atti idonei in modo non equivoco a costringere Iannilli a restituire l’ingente somma di denaro, comprensiva dell’attesa remunerazione, in epoca successiva al 2009”. “Appresa la notizia di un’indagine in corso nei miei confronti, nell’ambito della maxi inchiesta, pur essendo totalmente estraneo allo spaccato inquietante che emerge dagli arresti effettuati stamattina, rimetto per senso di responsabilità e serietà il mio mandato da Assessore nelle mani del Sindaco non volendo in nessun modo arrecare danno all’amministrazione della città. Ho fiducia nella magistratura e sono certo che le inchieste che sono in corso dimostreranno la mia totale estraneità. Una scelta sofferta perché orgoglioso del lavoro portato avanti in questi mesi ma credo doverosa nei confronti della mia città”, ha fatto sapere con un comunicato l’Assessore capitolino alla Casa, Daniele Ozzimo. Dimissioni anche per il presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti.
Ecco l’elenco delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di mezzo” su mafia e appalti a Roma.
Indagati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere:
1. Bracci Raffaele per usura;
2. Brugia Riccardo per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata;
3. Bugitti Emanuela per turbativa d’asta e corruzione aggravata;
4. Buzzi Salvatore per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori e rivelazione di segreto d’ufficio;
5. Caldarelli Claudio per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata;
6. Calvio Matteo per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata;
7. Carminati Massimo per associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni;
8. Cerrito Nadia, per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata;
9. Chiaravalle Pierina per corruzione aggravata;
10. Coltellacci Sandro per corruzione aggravata;
11. De Carlo Giovanni per trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento;
12. Di Ninno Paolo per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata, turbativa d’asta e trasferimento fraudolento di valori;
13. Fiscon Giovanni per corruzione aggravata e turbativa d’asta;
14. Gaglianone Agostino per associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e false fatturazioni; 15. Gammuto Emilio per corruzione aggravata;
16. Garrone Alessandra per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata, turbativa d’asta;
17. Gaudenzi Fabio per associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e usura;
18. Guarany Carlo Maria per associazione di tipo mafioso e turbativa d’asta;
19. Guarnera Cristiano per associazione di tipo mafioso e turbativa d’asta;
20. Ietto Giuseppe per associazione di tipo mafioso;
21. Lacopo Giovanni per estorsione aggravata;
22. Lacopo Roberto per associazione di tipo mafioso e estorsione aggravata;
23. Mancini Riccardo per associazione di tipo mafioso;
24. Mogliani Giuseppe per false fatturazioni e riciclaggio;
25. Odevaine Luca per corruzione aggravata;
26. Panzironi Franco per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata e turbativa d’asta;
27. Pucci Carlo per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata;
28. Testa Fabrizio Franco per associazione di tipo mafioso;
29. Turella Claudio per corruzione aggravata, turbativa d’asta e rivelazione segreto d’ufficio.
Indagati destinatari di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari:
1. Calistri Rossana per turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio;
2. Cancelli Franco per turbativa d’asta;
3. Caracuzzi Patrizia per corruzione aggravata;
4. Lucci Raniero per turbativa d’asta e corruzione aggravata;
5. Menichelli Sergio per turbativa d’asta e corruzione aggravata;
6. Placidi Marco per turbativa d’asta e corruzione aggravata;
7. Salvatori Emanuela per corruzione aggravata;
8. Schina Mario per corruzione aggravata.
Oltre ai 29 arrestati in carcere, agli otto ai domiciliari, vi sono anche altre quaranta persone indagate e sottoposte a perquisizione nell’ambito dell’inchiesta su mafia e appalti.
Gianni Alemanno, Lorenzo Alibrandi, Stefano Andrini, Giannario Barucchello, Giuseppe Berti, Angelo Botti, Stefano Bravo, Alessandro Cacciotti, Marco Clementi, Marco Commissari, Mirko Coratti, Michelangelo Curti, Pierpaolo Dell’Anno, Giampalo Cosimo De Pasquali, Francesco De Vicenti, Lorenzo De Vincenti, Serena Di Cesare, Antonio Esposito, Franco Figurelli, Salvatore Forlenza, Luca Gramazio, Marco Iannilli, Luigi Lausi, Domenico Leto, Emiliano Limiti, Antonio Lucarelli, Tommaso Luzzi, Mastropaolo Giancarlo, Gennaro Mockbel, Daniele Ozzimo, Eugenio Patane’, Italo Walter Politano, Giovanni Quarzo, Fabio Russo, Angelo Scozzafava, Fabio Stefoni, Fabio Tancredi, Giovanni Tinozzi.