ESCLUSIVO – “Speronati da un’auto della polizia, trattati da colpevoli e lasciati senza soccorsi per ore”


09/10/2018 – “Ci hanno lasciato per un’ora seduti in terra senza aiuto, con mia figlia che tremava e piangeva e io che sputavo sangue. Ci hanno ignorato, trattati come se avessimo causato noi l’incidente ed invece in tutta questa vicenda siamo noi ad essere le vittime”. Inizia cosi il racconto di Livio P. rimasto coinvolto ieri sera nell’incidente che ad Acilia ha visto la loro Ford Focus essere speronata da un’auto della polizia impegnata in un inseguimento”.

“Ero andato insieme a mia figlia e al nostro cane in farmacia, stavo svoltando quando improvvisamente l’auto della polizia, che aveva solo i lampeggianti accesi e nessuna sirena funzionante, ci è letteralmente piombata addosso dopo aver superato le altre autovetture in coda. L’urto è stato violentissimo e la nostra auto, insieme alla volante, sono finite sul marciapiede all’incrocio tra via Giambattista Conti e via di Saponara dove la macchina della polizia ha abbattuto un palo”.

Quelli che si susseguono sono minuti di paura e di tensione. “L’ambulanza – racconta Livio – è arrivata poco dopo e ha prelevato immediatamente uno dei due poliziotti che è stato trasportato al Sant’Eugenio ma sappiamo che ha riportato solo delle contusioni, lievi contusioni anche per l’altro poliziotto dimesso dal pronto soccorso del Grassi velocemente. Io, dopo aver estratto mia figlia dalla macchina visto che era rimasta incastrata tra il bauletto e il sedile, sono stato invece costretto a segnalare che eravamo feriti anche noi perchè altrimenti nessuno ci avrebbe tenuto in considerazione. Non tanto per le mie condizioni, nonostante sputassi sangue, ma per quelle di mia figlia, una ragazzina di 12 anni, ignorata dai soccorritori mentre sconvolta piangeva seduta sul bordo del marciapiede. Ci è stato detto di attendere il successivo mezzo di soccorso del 118 eppure le nostre condizioni non erano certamente meno gravi. Nonostante questo – spiega ancora Livio – in ospedale il poliziotto alla guida è stato subito visitato e dimesso mentre noi abbiamo dovuto aspettare oltre la mezzanotte quando finalmente ci hanno diagnosticato ad entrambi un trauma cranico con dolori alla schiena, io, e mia figlia anche un versamento al ginocchio a causa dell’urto. Per essere poi dimessi intorno alle 2, io con 7 giorni di prognosi e Giulia 10 giorni.
Voglio poi parlare di come siamo stati trattati. Mi hanno accusato di non aver messo la freccia quando l’avevo e chi si trovava nella macchina dietro alla mia può tranquillamente testimoniarlo come se invece l’incidente non fosse stato causato dall’assenza della sirena che segnalava l’emergenza. Un agente ha poi messo le mani nella mia macchina frugando a suo dire per cercare i documenti di guida senza chiedermi nessuna autorizzazione, tant’è che ho dovuto chiedere di smetterla. Quello che è accaduto – conclude Livio – è gravissimo perchè si è voluto consapevolmente dare la precedenza a chi ha causato un incidente mettendo in secondo piano una bambina che poteva aver riportato ferite gravi. Deve essere detto e deve esserci giustizia”.


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