Ostia, CasaPound contro Uisp e Libera su ex spiaggia Amanusa: disattesa la convenzione


22/3/2016 – “Dopo i commenti isterici e deliranti di un Pd romano che continua a collezionare figuracce mentre si erge a baluardo della mancanza di legalità e trasparenza, anche gli esponenti di Libera e Uisp ci rispondono affibbiandoci vezzeggiativi anche simpatici, ma non chiarendo nulla in merito a quanto di irregolare la nostra occupazione di ieri mattina voleva denunciare”. Così commenta Carlotta Chiaraluce, portavoce di CasaPound nel X Municipio, il comunicato di Uisp e Libera in merito all’occupazione da parte di ieri dell’ex spiaggia Amanusa. “Oltre ad una serie di irregolarità come la mancanza di licenze di somministrazione per cui questa estate i gestori, tutti appartenenti alla sinistra radicale ed a centri sociali romani, sono stati multati ed una presunta mancanza di allaccio in fogna, queste associazioni il 24 settembre 2014 hanno firmato una convenzione con il comune di Roma dove in base all’art. 3 si impegnavano, entro 4 mesi, a ripristinare il chiosco com’era in origine, pena la revoca della concessione. Ma ad oggi questo ripristino ancora non è avvenuto alla faccia della legalità che fanno finta di sbandierare per nascondere interessi economici importanti. Chiediamo pertanto all’amministrazione di intervenire per ripristinare davvero la legalità, anche se visto quello che sta accadendo in queste ore attorno alla mancata inaugurazione del Village non ci fa stare molto tranquilli. Infatti la mancata passerella Pd per l’inaugurazione è dovuta proprio alla mancanza di trasparenza e di documentazioni importanti che proprio l’amministrazione di questo municipio avrebbe dovuto già avere per aprire. Nonostante tutto il Village ieri sera era aperto e se qualcuno spera di inaugurare lo stabilimento il 25 Aprile per estrometterci dal confronto e spostare la discussione su questioni ideologiche si sbaglia di grosso. Per quanto ci riguarda continueremo imperterriti questa nostra battaglia contro un Pd che ha deciso di mettere in ginocchio cittadini e commercianti locali per fare interessi economici mascherando il tutto – ha concluso Chiaraluce – dietro ad una finta legalità”.


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