4/12/2015 – Sig.ra Presidente On.le Rosy Bindi,
la Sua presenza a Ostia è un segnale molto importante per la nostra comunità e il nostro territorio, lungamente trascurati dalla “politica” e anche dalle Istituzioni. Vorremmo quindi esporre anche a Lei ed ai componenti della Commissione da Lei presieduta, analogamente a quanto già fatto con tutte le altre Istituzioni nazionali e locali cui ci siamo rivolti, a partire dal Presidente della Repubblica, la situazione nella quale versa il litorale della Capitale d’Italia.
Decenni di malgoverno, clientelismo, corruzione ma anche tanta incuria hanno prodotto su quella che sin dall’antichità era considerata “la porta di Roma sul Mediterraneo”, area ricchissima di beni comuni ambientali e anche archeologici e culturali racchiusi oggi, dopo molte lotte dei cittadini, nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, una situazione di degrado amministrativo e politico tale da creare terreno fertile per l’attecchimento e il proliferare dell’illegalità, anche di tipo mafioso, nel suo tessuto economico e sociale.
La costante “disattenzione” istituzionale e amministrativa verso le vicende del Litorale, protrattasi fino alla storia più recente e interrotta solo a tratti da visioni improbabili di grattacieli e casinò affacciati sul mare (leggi: Waterfront), ha contribuito allo stabilirsi di diversi sodalizi criminali, i quali gradualmente, forse approfittando anche della scarsa conoscenza da parte di molti nuovi residenti delle realtà di un territorio urbanizzato in modo rapido e disordinato, ma certamente beneficiando di robuste complicità soprattutto nella Roma capitolina, hanno infiltrato l’economia e le varie Amministrazioni locali succedutesi nel tempo.
Lo scioglimento per mafia del X Municipio, provvedimento estremo che ha suscitato non poche perplessità (e ricorsi al TAR) e sul quale forse è pesata in modo eccessivo l’atmosfera politica seguita agli eventi di “Mafia Capitale”, rischia comunque di non rispondere veramente alla sua finalità se non si procede, oltre che a perseguire i mafiosi, anche a rimuovere le illegalità e gli abusi macroscopici stratificatisi nel tempo così come la mancanza di trasparenza nella gestione della cosa pubblica.
In particolare, nei cittadini di Ostia che devono continuare a subire un mare deturpato da muri di cinta, inferriate e ogni genere di barriera antintrusione che ne impediscono financo la visione (tanto da meritarsi giustamente l’appellativo di “lungomuro” e che come tale si presenterà anche ai malcapitati pellegrini del Giubileo), si fa strada il timore che il percorso intrapreso dall’allora Delegato del Sindaco al Litorale, Dott. Alfonso Sabella, per riportare la legalità sul “mare di Roma”, possa interrompersi.
I provvedimenti di revoca o decadenza delle concessioni demaniali marittime predisposti, come da lui stesso pubblicamente dichiarato, in applicazione dell’art. 47 del Codice della Navigazione, nei casi di palese violazione dei contratti di concessione, non sono ancora stati emanati. Così come non è stata ancora data piena applicazione alla Legge Regionale 221 del 25.6.2015 per quanto riguarda le scadenze in essa previste:
a) adeguamento entro l’ 1.9.2015 del Regolamento Regionale 15.7.2009 (Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime);
b) Adozione entro l’1.10.2015 del Piano Regionale di Utilizzo delle Aree demaniali marittime (PUAR);
c) pubblicazione sui siti istituzionali dei Comuni di tutte le informazioni identificative relative alle concessioni demaniali marittime, in particolare: località, titolare e tipologia concessoria, planimetria, canoni e imposta regionale dovute.
Confidiamo quindi in Lei, Sig.ra Presidente, perché faccia quanto in suo potere per contribuire a ridare fiducia ai residenti del X Municipio, mortificati nella loro dignità da tale degradante situazione, nella speranza che possano finalmente sentirsi cittadini di uno stato di diritto.
UNIONE COMITATI DI OSTIA