Masi (FI): “Grazie ad Alfano e al Nuovo Centro Destra è andata in porto l’operazione del Partito Democratico tesa a salvare la poltrona di Marino scaricando tutto su Ostia. Sono mesi che denunciamo a gran voce il tentativo di utilizzare il X Municipio come valvola di scarico delle nefandezze romane. Gli interessi del Partito Democratico sono molto più radicati e potenti di qualsiasi senso delle istituzioni. Ora all’incapace Marino è stato assegnato un tutore, o una badante, che dir si voglia, ma Ostia difficilmente si libererà di quest’ondata di fango. Ne risentiremo fortemente da un punto di vista politico, economico, turistico e non solo. È necessario affrontare una battaglia dura e senza sconti contro l’autoritarismo del PD renziano o si verrà a creare un serio problema per la nostra “democrazia”. Siamo pronti a continuare a difendere il territorio dagli attacchi strumentali e vergognosi messi in atto dai dirigenti del PD, che dimostrano di essere irresponsabili e dediti solo alla salvaguardia delle proprie convenienze”.
Marsella (Casapound): “Ora più che mai, riprendiamoci Ostia. È ufficiale, il X Municipio è stato sciolto per Mafia. Ostia, dove sono cresciuto, diventa da oggi per tutti il quartiere della criminalità organizzata, della corruzione e del malaffare. E sapete perché? Solo perché il Pd non vuole mandarci a votare e come una piovra non stacca i suoi tentacoli dai nostri quartieri dopo averli portati allo sbando. Ora l’indignazione è generale ma dentro quelle stanze nessuno vedeva, nessuno sentiva, nessuno alzava la voce se non per farsi notare e nessuno ha avuto mai il coraggio di prendere a calci in culo certa gente. Perché è proprio il coraggio che è mancato in quelle stanze che noi abbiamo occupato e che ci sono costate 13 denunce quando chiedevamo soltanto le elezioni previste dal regolamento e sancite da quella democrazia di cui tanto vi ammantate. Noi però non resteremo a guardare neanche stavolta. Non ci stiamo a vedere un territorio trattato così, non ci stiamo a vederlo morire sotto i colpi di mezzi uomini che hanno portafogli al posto del cuore. Lasciamo a casa interessi, ideologie, calcoli elettorali, paure e rischi. Perché solo uniti possiamo riprenderci Ostia. Soltanto se tiriamo fuori il coraggio. Cosa fare? Intanto scegliere da che parte stare. Perché se c’è una parte di italiani in questo territorio con la schiena dritta, incorruttibile, con gli occhi bene aperti e con la volontà di un cambiamento vero è il momento che esca fuori e si faccia sentire contro i nemici di Ostia. Noi ci siamo, e voi?”
Movimento 5 Stelle: “E’ evidente che la decisione di attribuire poteri straordinari al prefetto Gabrielli con l’obiettivo di rimuovere le tracce di malavita e corruzione dall’istituzione comunale rappresenta una scomunica ufficiale per il Sindaco Ignazio Marino, attraverso un commissariamento velato, in deroga alle stesse disposizioni previste dal Testo Unico Enti Locali. (TUEL)
A pagare invece il prezzo più alto è il X municipio di Roma; l’unico municipio ad essere sciolto ufficialmente per infiltrazioni mafiose, con decreto del Presidente della Repubblica. Risultati più che scontati, visto il sodalizio politico/affaristico NCD – PD, che vede un Angelino Alfano sempre più prono al governo Renzi, con l’intento di salvare la propria poltrona e quella dei suoi accoliti. Scelte che ricordano le tenaci regole degli schematismi di partito, tattiche di sopravvivenza in virtù di un calo del consensi di un partito, quello del PD che ad Ostia, come a Roma è stato per anni punto di riferimento del malaffare e dei clan criminali. D’altronde l’arresto e il rinvio a giudizio al maxi processo per mafia che si terrà nell’aula bunker del carcere di Rebibbia del loro mini-sindaco Andrea Tassone, coperto politicamente e mediaticamente fino all’ultimo giorno da Matteo Orfini, ne è l’epilogo più evidente. Di fatto, qui nel X Municipio stiamo vivendo un vuoto democratico sul confronto politico e sulla gestione amministrativa del territorio, che sta portando l’amministrazione verso una pericolosa deriva istituzionale. Sciogliere Ostia per infiltrazioni mafiose è stata solo una scusa, un operazione di facciata, una misera strategia utile al PD per rimandare il volere popolare di libera espressione attraverso nuove elezioni; l’incubo da parte loro, di vedere il Movimento 5 Stelle alla guida di Roma, diventa sempre più realtà. Ricorreremo al TAR, in quanto siamo convinti che questa subdola operazione nasconda illeciti amministrativi, che interpretano erroneamente le regole del TUEL (Testo unico degli enti locali) in barba alla legalità finora pubblicizzata da vari esponenti del PD romano, come Esposito, Orfini e Sabella”.
Chiaraluce (Sovranità): “Alfano e Gabrielli si inventano un commissariamento fuori dalla legge pur di salvare il Pd e non andare a elezioni. Oggi è accaduto quello che da mesi oramai ci aspettavamo. Il municipio di Ostia viene sciolto ufficialmente per mafia mentre il Comune di Roma, che ha avuto più di 3 rimpasti di giunta e una marea di arrestati e indagati tra gli amministratori PD, si salva e grazie alla relazione di Gabrielli che diventa di fatto il badante di Marino. Il governo ha anteposto alla legalità gli interessi economici del Giubileo alle porte decidendo di salvare Marino e di sacrificare il territorio di Ostia attraverso una forzatura inaccettabile del testo unico sugli enti locali, che non contempla lo scioglimento dei municipi per mafia né la sostituzione da parte dei prefetti dei politici che hanno fallito. Con l’escamotage del commissariamento del X Municipio ha scongiurato le prossime elezioni per Ostia, che stando così le cose non avverranno prima del 2017. Oggi i cittadini romani sono stati nuovamente sconfitti da un governo di cialtroni, affaristi e arroganti e si sono visti scippare ancora una volta la propria sovranità. Noi non siamo disposti ad accettare supinamente queste decisone e siamo pronti fin da subito a mobilitarci per chiedere immediate elezioni. Roma non ha bisogno di un prefetto supervisore, ma di un nuovo sindaco”
Picca/De Priamo (FdI – An): “Lo scioglimento per mafia del x municipio appare come una vera e propria beffa per il territorio, che ora viene improvvisamente e fittiziamente elevato a comune pur non avendone i poteri, solo per gettare fumo negli occhi e non avendo il coraggio di commissariare il Comune di Roma, più precisamente per paura di perdere le elezioni.Una mossa che appare un trucco per impedire le elezioni ad ostia nel 2016. Come fdi-an chiediamo di sapere in base a quale norma si procede allo scioglimento di un municipio e non del Comune di Roma . Non si illudano questi signori che questa pagliacciata possa impedire a fdi-an di svolgere la sua puntuale azione di presidio e difesa del territorio sottoposto questi anni ad angherie di ogni tipo”.