Weekend con il CEA tra Necropoli di Porto e Polledrara di Cecanibbio


17/11/2014 – Sarà un fine settimana particolare quello organizzato dal CEA – Centro di Educazione Ambientale, Riserva Litorale Romano. Le visite guidate, appositamente studiate per sabato 22 e domenica 23 novembre, si terranno entrambe all’interno della Riserva Naturale Litorale Romano. La prima, che si svolgerà presso la Necropoli di Porto, vi porterà alla scoperta di uno dei siti archeologici meglio conservati tra quelli dedicati alle sepolture.  Inoltre sarà possibile ammirare anche i ruderi della basilica di Sant’ Ippolito accanto a cui è situata la torre campanaria restaurata sul finire del XVI secolo.

Per domenica è invece programmata la visita a un sito paleontologico di fama internazionale: quello della Polledrara di Cecanibbio. Ai confini della Riserva, questo luogo magico vi farà tornare indietro di 300 mila anni con gli splendidi resti di bufali unici nel loro genere in Europa. L’elefante antico, il bue primigenio, il lupo, il cervo e molti altri grandi mammiferi vissuti migliaia di anni fa sono conservati in questo sito risalente al Pleistocene e riportato alla luce solo dal 1985. Accanto a questi incredibili resti sono stati inoltre trovati reperti di Homo Erectus e testimonianze concrete che l’uomo, anche all’epoca, frequentava questa zona del nostro territorio.

Vediamo insieme il programma per il weekend:

Sabato 22 novembre 2014

Necropoli di Porto 

Appuntamento: ore 10.50 ingresso Necropoli, via di Monte Spinoncia, 52 (traversa Via Cima Cristallo) Isola Sacra. Contributo: euro 5 (gratuita under 18)

La zona compresa tra i rami naturale ed artificiale del Tevere ed il Mar Tirreno è detta “Isola Sacra”.

L’area costituisce la parte del territorio attraverso il quale avvenivano i collegamenti tra le città romane di Ostia e di Portus. Testimonianza di ciò sono la Necropoli di Porto e il breve tratto di via Flavia – Severiana, il solo conservatosi, nel centro della necropoli. Essa è costituita da circa 150 tombe monumentali, decorate da affreschi, stucchi e mosaici. Tra le tombe più ricche  si trovavano fosse destinate a  sepolture più povere. La necropoli è databile tra gli inizi del II sec.  ed il III sec. d.c.. La visita ci consentirà di comprendere i riti funerari di età romana imperiale, ma anche molti aspetti del vivere quotidiano di un ceto costituito soprattutto da artigiani e commercianti. A poche centinaia di metri si trova la basilica di Sant’ Ippolito risalente alla fine del IV secolo d. C., testimonianza di un cospicuo nucleo di insediamento paleocristiano nella zona. Accanto ai ruderi dell’antica basilica si trova la torre campanaria del XII secolo, restaurata nel 1579. I cittadini di Porto potevano arrivare alla basilica attraversando un ponte sulla “fossa traianea”, attuale canale di Fiumicino.

Domenica 23 novembre 2014
La Polledrara di Cecanibbio
Sito paleontologico di fama internazionale al confine con la Riserva


Appuntamento ore 10.50 presso il sito su via del Cecanibbio. Contributo: € 7 adulti ,  € 3 per gli under 18

Un salto nel passato, fino a 300 mila anni fa, tra l’elefante antico, antenato del mammut, il bue primigenio, il lupo e gli altri grandi mammiferi dell’epoca. Le enormi zanne dei grandi elefanti, i loro scheletri, le corna dei buoi o dei cervi sono alcuni dei reperti perfettamente conservati nel giacimento della Polledrara di Cecanibbio, a Castel di Guido. Il sito archeologico risale al Pleistocene ed è il più ricco d’ Europa quanto a resti di elefante antico e l’unico in Italia ad avere tracce dei bufali di 300 mila anni fa. Gli scavi sono iniziati nel 1985, ma già alcuni reperti erano venuti alla luce e danneggiati dagli aratri dei contadini. In quel luogo 300 mila anni fa scorreva un piccolo corso d’acqua. Sul fondo dell’alveo si sono accumulate nel corso di 2 o 3 mila anni, le ossa di animali morti sulle rive del torrente e poi arrivati in quel punto con le correnti. Il fiume si è poi trasformato in una palude a causa dei detriti di origine vulcanica. In quella fase gli animali che arrivavano nell’alveo rimanevano imprigionati e lì morivano. Mentre le ossa depositate nel fiume vengono smussate o spezzate, quelle depositate nell’alveo sono perfettamente conservate. Grazie al fluoro si sono fossilizzate e sono state ricoperte da uno strato di grafite e di terra. Accanto allo scheletro di un lupo intrappolato dentro il corpo di un elefante e di numerosi resti di uccelli acquatici sono stati ritrovati reperti di Homo Erectus, manufatti calcareo silicei portati sul fiume dall’uomo che probabilmente veniva in questa zona per nutrirsi degli animali morti.

Per raggiunger il sito:

  • Tramite la via Aurelia (transitabile solo in automobile). Al km 22 della via Aurelia, al bivio Fregene-Anguillara, svoltare a destra e prendere la strada con direzione Anguillara. Dopo circa 5 km svoltare a destra e prendere via Cecanibbio. Proseguire sempre in salita per circa 1,5 km, fino a raggiungere il museo.

La prenotazione per tutte le visite è obbligatoria al n. 06 50917817 (lun.-merc.- ven. e sabato ore 9.30-12.30)  oppure ai cellulari: 347 8238652  o 327 4564966.Si può anche prenotare via mail sostituendo all’oggetto la parola “PRENOTAZIONE” ed indicando nome, cognome, un recapito telefonico e la visita prescelta.


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